La fase è quella "calda" nel senso che ci si giocherà tutto nelle ultime sei giornate di campionato. E il penultimo posto in classifica con la miseria di 30 punti in 32 partite conquistati dimostra chiaramente il fallimento di questa Salernitana nella stagione che doveva essere del rilancio dopo la retrocessione dalla massima serie.

Tutti i tifosi, sempre eccezionali, si aspettavano un torneo di grande qualità ma evidentemente l'inizio di stagione è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso con i piedi nelle sabbie mobili praticamente da subito ed anche i quattro allenatori cambiati sono la dimostrazione che quel doppio salto all'indietro potrebbe complicare le cose. Ma ci sono ancora 18 punti in palio che possono (e devono) essere aggiunti ai 30 attuali con la consapevolezza che ci si rimetta in carreggiata. E ci si salvi.

Le dodici partite con Roberto Breda in panchina non hanno migliorato granché la situazione. Solo dodici punti conquistati, molto pressapochismo, tanti arrivi che non si sono integrati bene nella rosa. Ci ha penalizzato il modulo? Un interrogativo che non trova riscontri anche perchè, da domani contro il SudTirol con Pasquale Marino in panchina si tornerà al tanto evocato 4-3-3 che ad inizio stagione Martusciello aveva proposto con scarsi risultati anche se pensiamo che, forse, non c'erano gli interpreti giusti in quella squadra iniziale.

Ma ora bisogna subito voltare pagina, credere nei propri mezzi, cercare di  fare quanti più punti possibile per evitare la retrocessione. Certo sarà dura, nessuno ti regalerà niente ma lo spirito combattivo che si è visto in molte gare di questa anche sfortunata stagione dovrà essere il mantra fino al 9 maggio quando ci sarà la parola fine a questa irripetibile, in negativo, stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 12 aprile 2025 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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