Adesso conta solo la partita di domani e l'ottenimento dell'unico risultato possibile affinché la Salernitana rientri pienamente in corsa salvezza e possa scrollarsi di dosso le ansie e le paure ereditate dalla gestione Breda, le quali, aldilà di motivazioni tecnico-tattiche, ne hanno condizionato l'esprimersi. Marino è allenatore navigato e con un curriculum più che rispettabile alle spalle e, pertanto, non gli tremeranno certo i polsi dinanzi al difficile ma non certo impossibile compito di fare restare il vessillo granata in cadetteria. L'ex tecnico di Udinese e Catania non dispone, tuttavia, di una bacchetta magica e non si può pensare che possa guarire immediatamente e totalmente un gruppo che presenta carenze note, ma che senza dubbio può essere sfruttato meglio, specialmente in riferimento ad una fase offensiva del tutto insufficiente per espressione di trame e per efficacia realizzativa.

Marino lo sa e lo ha subito posto come un obiettivo, iniziando a provare schemi e assetti a trazione anteriore, variando moduli e interpreti ma con il costante fine di velocizzare e variare la manovra dalla cintola in sù, sia con il gioco sugli esterni, sia con le verticalizzazioni e gli uno-due nello stretto in zona trequarti avversaria. Marino ritiene che la Salernitana disponga di diversi uomini dotati sia tecnicamente sia a livello di personalità per potere cercare e trovare quelle giocate giuste che possano fare male alle difese rivali e determinare. Attaccare non dovrà ovviamente equivalere a sbilanciarsi né dovrà comportare un passo indietro a livello di equilibrio generale della squadra sul terreno di gioco, è in sintesi è proprio questa la sfida madre che attende il nuovo allenatore della Bersagliera.

Ora, ripetiamo, conta iniziare a vincere per evitare una retrocessione bis dolorosissima per una città che proprio non la meriterebbe, ma è impossibile non notare come qualcuno non sappia davvero cosa sia la coerenza. Questo qualcuno, che non nominiamo solo perché è pleonastico, ha totalmente, a distanza di pochi giorni, ribaltato quanto da lui stesso dichiarato nel post gara del Menti di Castellammare. Gli uomini intelligenti cambiano idea? Certo, ma spesso è più probabile che altri gliela abbiano fatta cambiare e che, per potere restare attaccati alla ciambella in mare aperto, si possa fare proprie determinare scelte e visioni. Passare dall'essere totalmente soddisfatti del lavoro di un allenatore che ha bene operato e che i suoi bravi risultati li ha ottenuti al dire che costui è stato lacunoso dimostrandosi carente nello sviluppare una fase offensiva all'altezza è davvero singolare per essere gentili.

Allo stesso modo dire che l'avvicendamento in panchina era giusto dopo aver asserito che il tecnico non si doveva cambiare perché a nulla serviva è, invece, agire contrario alla pur minima coerenza. Sarebbe stato meglio dare un taglio al passato in favore di un presente e di un futuro nuovo e diverso, invece un po' di passato è rimasto attaccato al presente e almeno fino a fine campionato farà parte del futuro. In ogni caso non importa, al momento sono tutti tesserati della Salernitana che deve restare in B, quindi bravi tutti e in bocca al lupo a tutti. A salvezza ottenuta si vedrà cosa il futuro riserverà alla Salernitana.

Sezione: News / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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