E alla fine il ribaltone è arrivato. In colpevole ritardo (andava fatto dopo Carrara), con un nuovo allenatore reduce da una decina di esoneri negli ultimi quindici anni e con un direttore sportivo che ha rilasciato dichiarazioni quantomeno opinabili che resta al suo posto senza rassegnare le dimissioni. Sotto questo punto di vista ci limitiamo a dire che non tutti sono Colantuono...e ci fermiamo qui! Ad ogni modo riteniamo che l'esonero di Breda sia doloroso, quanto giusto. Una tattica troppo prudente, un atteggiamento blando in panchina, formazioni spesso sbagliate, sostituzioni scolastiche e tardive, una media punti da retrocessione diretta e una Salernitana che è stata sempre piatta nelle dodici gare della sua gestione. Senza miglioramenti, senza inversioni di tendenza, ad andamento lento pur potendo contare su un pubblico numeroso e un calendario che, da febbraio in poi, avrebbe dovuto proiettarci fuori da questa maledetta zona retrocessione nella quale, grazie a Iervolino, ci troviamo da due anni.

A Castellammare si è toccato il fondo, con Tongya mezzala con compiti difensivi, Cerri a quaranta metri dalla porta, Njoh titolare al posto di Corazza e un finale con Guasone - al suo esordio - centravanti dopo aver lasciato a casa Simy che, in questo presepe calcistico, resta l'attaccante più bravo. O meno scarso, decidete voi. E' la modalità che lascia tanto amaro in bocca. Perchè a un professionista serio e a una persona di spessore umano come Breda non può essere comunicato un esonero con una telefonata laconica dopo 48 ore di silenzio e dopo la riconferma pubblica da parte del direttore, ancor di più se il mister è già al campo con parte della squadra e sta preparando un allenamento. E senza un solo dirigente che quantomeno lo accompagni alla stazione, evitando che circolassero sul web foto che lo ritraggono da solo, nei pressi di un albergo, ad attendere un passaggio. Chi rappresenta i colori granata non può pensare che una bandiera, un simbolo e un emblema della storia possano subire un trattamento del genere. Certo, se Breda avesse fatto un passo indietro avrebbe potuto evitare un epilogo tristissimo e che fa rabbia. Un giorno speriamo possa spiegarci cosa non abbia funzionato e perchè si sia intestardito nel proseguire un percorso infruttuoso pur vedendo che la Salernitana esprimesse un gioco pessimo.

Che poi sia una vergogna quanto abbiamo letto sui social è un altro discorso. Nella città che ha dedicato club e cori a chi baciava la maglia sotto la Sud e poi chiedeva la cessione tra un mal di pancia e l'altro è davvero tragicomico vedere che Breda sia stato oggetto di un massacro mediatico che fotografa la triste realtà di un ambiente che contesta i migliori e poi osanna altri senza motivo, anche a costo di stravolgere i dati oggettivi. Ora c'è Marino e, allora, forza Marino. Il dato di meno di 5000 biglietti venduti a due giorni dall'ultima partita utile per sperare, conferma che Salerno e provincia sono stanche e che non è il biglietto a prezzo stracciato ad invogliare la gente. Ci sono super tifosi, come il sottoscritto, esausti di uno strazio sportivo senza precedenti e che oggi non andrebbero allo stadio nemmeno con un omaggio o un accredito. Almeno fino a quando determinate persone continueranno a rappresentare la nostra Salernitana. Se andare in C significa ripartire da zero siamo pronti a cadere in piedi. 
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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