La conferenza stampa di presentazione di Inzaghi ha permesso al presidente Iervolino di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e di mostrare un lato polemico a cui non eravamo abituati. Potremmo star qui a dire tante cose: che criticare non vuol dire non aver fiducia o riconoscenza, che non è vero che la Salernitana è la medio-piccola che ha speso di più, che trattenere i migliori è ottima mossa ma manca come il pane un centrale valido, che si poteva evitare la frase sui 3 anni di A e sul "vi ho abituato bene", come se poi la piazza non avesse abituato altrettanto bene il presidente della storia che ha speso - e introitato - di più. Per ognuno di questi temi rapidamente snocciolati si potrebbe entrare nel merito e aprire un dibattito basato su dati oggettivi e sulla lettura dei pubblici bilanci. Tuttavia, stamattina, leggendo qua e là sui social vediamo che si fa a gara a chi attacca questo o quel giornalista, a chi ripropone i soliti tormentoni sui romani e sul galleggiamento, a chi ancora strumentalizza interviste del passato o pensa che una critica sia fatta per "vedovanza".

E allora, costoro, non meritano si perda tempo in riflessioni di alcun genere: ognuno resti della propria idea, sia convinto che il giornalista sia nemico di Salerno e che si speri nella retrocessione per sparare sulla croce rossa. Ci sia consentito dire, però, che chi da luglio faceva suonare il campanello d'allarme veniva etichettato in tutti i modi, ma erano coloro che per davvero amavano la Salernitana e ci mettevano la faccia assumendosi responsabilità. Ma in questa città va di moda seguire chi attacca "i più attaccati" e chi cavalca l'onda del malcontento. E allora, visto che tanti tifos(ocial) non hanno voglia di sentirsi dire le cose come stanno, ci limitiamo ad un augurio sincero e di cuore collettivo. Al presidente, affinché possa salvare ancora una volta la Salernitana imparando dagli errori e capendo che, in fondo, le aspettative sono alte proprio perchè gli si riconoscono potenzialità enormi. Al nuovo allenatore, cui palmares conta fino a un certo punto: anche Sousa era reduce da flop in serie, ma per 3 mesi ha fatto grandi cose.

Il mister va sostenuto e incoraggiato, contassero solo le motivazioni staremmo davvero in una botte di ferro. Poi c'è l'aspetto tecnico, e qui l' in bocca al lupo va a De Sanctis. Non un genio ma nemmeno lo sprovveduto di turno. Solo una netta inversione di tendenza farà capire che il problema era Sousa e che la rosa allestita è all'altezza. Vogliamo sperare che la vecchia guardia torni a dare risposte importanti e che i nuovi si sentano rivitalizzati da un allenatore meno polemico in conferenza e che crede ciecamente in loro. E in bocca al lupo a noi tutti. Non sarà decisiva, ma Salernitana-Cagliari dice già tanto, vincere può significare innanzitutto allontanare ulteriormente il fanalino di coda e conquistare poi la prima vittoria del torneo, linfa vitale per il morale di tutti. I tre punti permetterebbero per davvero di accantonare le polemiche e ripartire al meglio, qualunque altra ipotesi invece riaccenderebbe il dibattito. "Ricomincio da tre", diceva il buon Massimo Troisi, tre come i punti in classifica e come i punti da conquistare con la squadra di Ranieri. E allora, semplicemente, forza Salernitana e tutti allo stadio.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 ottobre 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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