Da troppo tempo ai calciatori che scendono in campo in maglia granata sentiamo associato l'epiteto di "mercenari" e, se ad apostrofarli in siffatto modo, sono stati soprattutto i ragazzi della curva sud Siberiano, che davvero il cavalluccio l'hanno sulla pelle, allora qualcosa ciò dovrà pur significare. Se aggiungiamo una società che ha fatto di tutto per allontanare il pubblico dallo stadio generando, con la propria cattiva e continuativa semina, rabbia e disaffezione allora si capisce come effettivamente servirebbero due rivoluzioni all'ombra dell'Arechi. La prima, che reputiamo di pari importanza rispetto alla seconda, riguarderebbe l'attaccamento vero e profondo alla Bersagliera, alla sua storia ed al patrimonio di valori e sentimenti di cui essa è e deve rimanere depositaria presso generazioni successivi di tifosi e cittadini di Salerno e provincia. Dove sta scritto che i professionisti, per essere realmente tali, debbano essere asettici e lontani da coinvolgimenti emotivi e storie di un recente passato insegnano il contrario, come ad esempio le ottime prestazioni dei salernitani Fusco e Iuliano con la casacca granata oppure come la grande impresa sportiva compiuta (e non sfiorata) da Roberto Breda sulla panchina campana nel 2010/11. 

Salerno e la sua Salernitana hanno bisogno di attaccamento e di professionisti capaci che oltre ad essere uomini di calcio sentano la maglia con il cavalluccio marino cucito all'altezza del petto. Non riteniamo sia un esercizio di pura e stucchevole retorica affermarlo perché quando razzoli ed annaspi sul fondo di un baratro in primis devi rialzarti partendo dalle grandi qualità umane e morali che devi possedere per poterle poi trasmettere positivamente agli interpreti che calcheranno il terreno di gioco. La società sembrerebbe averlo finalmente capito e, se tante scottature passate e recenti indurrebbero alla prudenza, in questa direzione andrebbero le credibili attuali candidature di Breda per la panchina e di Gerardo Soglia per la poltrona di presidente della Bersagliera, sempre con la proprietà che resterebbe in maggioranza nelle mani di Iervolino. Il condizionale è d'obbligo ma sia Soglia che l'ex  regista della Salernitana targata Delio Rossi si starebbero a grandi passi  avvicinando al ritorno nel club di via Allende.

E sarebbe una operazione non solo da libro cuore ma anche un movimento che significherebbe portare sostanza e competenze, con conseguente aumento delle chance di permanenza nella categoria per la città. Soglia avrebbe già raggiunto una intesa di massima con Iervolino e arriverebbe come nuovo presidente al posto di Busso, oramai accantonato perché avrebbe deluso le aspettative dell'attuale proprietà del club. Il primogenito dell' indimenticato don Peppino, presidentissimo tuttora amato e ricordato per aver firmato lo storico ritorno in B del cavalluccio dopo 25 anni di sofferenze in terza serie, non avrebbe un mero ruolo di rappresentanza ma sarebbe un dirigente di "portafoglio" che acquisterebbe una quota di minoranza della Salernitana, garantendo da subito un apporto sia economico che di esperienza calcistica, con magari la prospettiva a rilevare poi del tutto la società se Iervolino vorrà cederla integralmente.

 Le parole di Gerardo Soglia, rilasciate a Lira TV, sono risuonate sincere e, del resto, chi da ragazzino ha vissuto sui gradoni del Vestuti le emozioni della presidenza del padre, e chi ha respirato l' entusiasmo viscerale che quella società provava e sapeva trasmettere all'ambiente, tutto potrebbe fare tranne che restare indifferente rispetto al momento buio attraversato dalla Bersagliera. Venendo a Breda, l' ex biondo play dei fantastici anni 90, può essere l'uomo giusto per svoltare e per riavvicinare il grande pubblico alla squadra, se riuscirà a ricreare quel fantastico clima del 2010/11 , dove a capo di quella " sporca dozzina" di uomini veri sfiorò una promozione in B, senza una società alle spalle. La seconda rivoluzione ovviamente sarebbe quella da operare sul mercato, dove occorreranno interventi massicci e senza lesinare risorse, perché, va bene cuore e attaccamento, ma con le lacune strutturali e alcuni attuali elementi in rosa di strada davvero se n'è farebbe ben poca.

I miracoli non si ripetono sicuramente e , qualunque tecnico e presidente, non potranno prescindere da un potenziamento significativo della squadra e da innesti di peso ed esperienza in tutti i reparti, dal portiere al centravanti. Mister Breda dovrà, per tanto, non ascoltare esclusivamente il cuore, bensì guardare al sodo e pretendere garanzie tecniche, ovvero investimenti, prima di accettare l'offerta del contestato,  ed oggi purtroppo poco credibile, duo Iervolino-Milan.A proposito di calciomercato, dispiace se, come sembra scontato, vi sarà l'addio di Petrachi, un ds che meritava una seconda chance andando a condurre lui le operazioni nella imminente sessione trasferimenti. Non sappiamo quali siano i motivi alla base del quasi certo divorzio anticipato dal manager leccese in nome del probabile arrivo di Valentini a Salerno, ma è certo che Petrachi rappresentava tuttora una garanzia per la piazza, un nome cui affidarsi per risalire la china e costruire un futuro più roseo.

Sezione: News / Data: Mer 01 gennaio 2025 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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