L'ex centrocampista della Salernitana Ighli Vannucchi ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla anche della sua esperienza con la maglia granata: "Ho smesso di giocare a quasi cinquant’anni dopo aver vinto i playoff per salire in Seconda categoria. E l’ho fatto con mio figlio. Il calcio è passione, divertimento e regole. A Lucca, in Serie B, se osavi entrare in doccia prima dei veterani venivi sbattuto fuori".

Sulla tappa di Salerno.
"La Salernitana è stata l’amante, l’Empoli la moglie. Ricordo i gol di Di Vaio e i dribbling di Di Michele col 44 di piede. Sembrava uno gnomo con gli stivali, ma quant’era forte. E poi Gattuso: spappolava caviglie e polpacci. Nel 2000, dopo aver vinto l’Europeo U21 con l'Italia, sarei potuto andare ovunque, anche alla Lazio di Cragnotti, ma rimasi all'Arechi".

I tifosi non l’hanno mai dimenticata.
"L’anno della Serie A, 1998-99, battemmo Inter e Juve in casa. Alla penultima giornata segnai un gol storico contro il Vicenza. È come 'Benvenuti al sud': quando arrivi a Salerno piangi due volte, all’arrivo e all’addio. La mancata salvezza resta un rimpianto enorme, ma l’affetto della gente è immortale".

Sezione: News / Data: Ven 03 gennaio 2025 alle 20:30
Autore: Lorenzo Portanova
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