Il fatto che la società della Salernitana si stia muovendo autonomamente per trovare il sostituto dell'allenatore mantenendo vivo un dialogo con Colantuono senza escludere collaborazioni future sotto altre vesti non è certo un modo usuale di portare avanti il rapporto con il direttore sportivo attualmente in carica e che, sulla carta, aveva già bloccato qualche giocatore contando di ufficializzarlo entro i primi 3-4 giorni di gennaio.

E' legittimo che un proprietario metta chi vuole a disposizione della propria azienda, ci mancherebbe, ma lavorare sotto traccia in ottica futura senza coinvolgere Petrachi non ci sembra particolarmente giusto. Hanno perso fiducia nel ds? Lo dicessero al diretto interessato, esonerandolo e motivando alla piazza come sia possibile che uomini di mondo non riescano a lavorare per più di sei mesi con uomini di calcio e che hanno fatto cose molto importanti in realtà del calibro di Roma e Torino. 

Se invece c'è ancora fiducia, si esca allo scoperto dandogli finalmente la possibilità di agire con un budget adeguato e non con tutti gli ostacoli, le restrizioni, i paletti e le imposizioni della scorsa estate. Sotto questo aspetto riteniamo sia sempre necessario rinfrescare a tutti la memoria. Petrachi ha dovuto parlare con la Brera Holdings salvo poi ritrovarsi con uno Iervolino dimissionario e demotivato. Aveva preso Sottil e poi ha dovuto in fretta e furia trovare una alternativa a ridosso della partenza di un ritiro svolto in un clima surreale e non certo per colpa sua. 

E se oggi la CoviSoc fa i complimenti alla Salernitana per i bilanci lo deve soprattutto a chi ha saputo bonificare lo spogliatoio garantendo introiti importanti attraverso la cessione di calciatori che non voleva nessuno. Per non parlare, poi, del fatto che sia stato delegittimato in conferenza stampa, un errore comunicativo frutto dell'inesperienza che però rischiava di fargli perdere potere e credibilità all'interno di uno spogliatoio composto invece da gente che dovrà essergli grata per averli portati in una piazza ambita e passionale come quella granata.

Sentiamo dire che altre squadre si ritrovano in alto avendo speso molto, molto meno. Anche in questo caso, però, non bisogna imbattersi in giudizi superficiali. Il Catanzaro dell'anno scorso e la Juve Stabia o il Cesena di quest'anno viaggiano sulle ali dell'entusiasmo post promozione, hanno un gruppo consolidato, una serenità ambientale e una società che, nelle difficoltà, ha sempre protetto pubblicamente i propri tesserati.

Qui invece Petrachi era costretto ad aggiungere alla rosa calciatori dei quali non era pienamente convinto o non certo di primissimo livello pur di collocare altrove i vari Daniliuc, Bradaric e Bonazzoli. Speriamo che il presidente si renda conto che mandare via Petrachi sarebbe un altro autogol in questo 2024 in cui ha regnato la confusione. Le somme si tirino a giugno, a maggior ragione poi se i sostituti saranno professionisti fermi da tempo o reduci da retrocessioni.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 31 dicembre 2024 alle 17:40
Autore: Luca Esposito
vedi letture
Print