Poco più di 24 ore ci separano da una partita che potrebbe essere decisiva per i colori granata. Dopo un mese di rodaggio, in cui saggiamente ci siamo accontentati anche del punto sofferto o della vittoria arrivata al 99' su calcio di rigore in 11 contro 10, ora la Salernitana dovrà dare risposte e accelerare per dare un senso a questa stagione sin qui avara di soddisfazioni e che certo non ha segnato l'attesa riscossa dopo l'imbarazzante retrocessione dalla A. Guai a sottovalutare la Carrarese, sia chiaro. Loro - citiamo testualmente - giocheranno "la partita della vita, abbiamo voglia di spaccare il mondo e abbiamo fatto un ottimo mercato. In fondo la Salernitana lotta per non retrocedere, proprio come noi, e abbiamo le carte in regola per tornare alla vittoria" e proprio per questo occorrerà mettere in campo anzitutto quello spirito battagliero che ha contraddistinto i granata nelle ultime due gare. In merito vogliamo fare una riflessione. Sarà pur vero che la Salernitana di Breda non ha mai brillato sul piano del gioco, con un modulo rinunciatario e addirittura Stojanovic a centrocampo per marcare Vandeputte. Tuttavia, pur riconoscendo i limiti del nostro allenatore, ci chiediamo se sia possibile attuare un tipo di gioco differente quando hai a disposizione difensori statici e molto limitati dal punto di vista tecnico e - soprattutto - un centrocampo così lento.

Anche al sottoscritto piacerebbe vedere sovrapposizioni, verticalizzazioni, inserimenti senza palla, tiri da lontano, un trequartista dietro le due punte. Ma una Salernitana che subiva mediamente due gol a partita e che soffriva tremendamente le ripartenze degli avversari può consentirsi un atteggiamento tattico del genere? E se Breda avesse semplicemente riconosciuto i limiti dell'organico badando al sodo e partendo dal presupposto che è meglio non prenderle? In fondo il mercato non ha colmato tutte le lacune. Perchè Lochoshvili è macchinoso quanto Ferrari, Guasone è oggetto misterioso al pari di Corazza, Raimondo pare un pesce fuor d'acqua e Girelli, Caligara e Zuccon sono lenti e non hanno la rapidità necessaria per applicarsi in entrambe le fasi e per garantire copertura in non possesso e partecipazione alla manovra quando si attacca. E allora, ragionando a mente fredda, è meglio presentare in campo una Salernitana compatta, equilibrata, organizzata, alla "Castori". Con un'ora a mordere metaforicamente le caviglie all'avversario e l'ultima parte del match con forze fresche di qualità dalla panchina. Perchè, lo ribadiamo, il mercato di Valentini non è stato all'altezza delle aspettative; mancano un difensore centrale rapido (in questo contesto Gyomber sarebbe stato Baresi, uno degli autogol di Petrachi), una mezzala tecnica, un esterno a sinistra che sappia crossare. E ci ripresenteremo con Wlodarczyk (che ha fatto peggio del vituperato Simy) se a Cerri venisse un raffreddore? Ormai, però, è tardi per piangere sul latte versato.

La società, al netto del riavvicinamento "fisico", ha condotto una sessione di mercato al risparmio, prendendo soprattutto seconde scelte e giocatori che erano riserve nelle rispettive squadre. Il ds, da buon aziendalista, ha fatto il possibile senza il colpo finale che avrebbe alimentato l'entusiasmo popolare. Milan aveva parlato di 6 milioni di euro da spendere, ma i fatti dicono che ogni trattativa onerosa sia stata archiviata con una fumata nera (visto che approccio di Saric a Cesena?). Non possiamo far altro, però, che sostenere questa Salernitana, sperando che Iervolino possa evitare la seconda retrocessione consecutiva per poi riscattare un biennio tremendo con l'allestimento di una corazzata in grado di riportare i granata dove sono stati presi per una cifra irrisoria. Se poi anche la prossima estate prevarrà il diktat del "cedere prima di acquistare" sarà necessario chiedersi che senso abbia andare a Brescia e a Carrara se poi i cordoni della borsa restano stretti. Certo è che, in una B mai così modesta e con paracadute, diritti tv e introiti delle cessioni a disposizione, è stata persa una occasione enorme per essere competitivi da subito. Il risparmio non è mai guadagno: l'avrà capito il patron?
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 febbraio 2025 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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