Lo diciamo subito, senza fare troppi giri di parole: Roberto Breda dovrebbe fare un passo indietro e rassegnare le proprie dimissioni. Senza voler togliere nulla al suo passato da calciatore in una piazza che lo ha apprezzato come capitano e artefice di due promozioni, ma noi dobbiamo giudicarlo come allenatore senza farci condizionare da alcun tipo di sentimentalismo. E, ad oggi, la sua Salernitana è un disastro, una squadra senza nè capo nè coda in cui regna sovrana la confusione.

Abbiamo accettato il pareggio di Brescia senza fare polemiche pur a cospetto di una prestazione pessima, abbiamo provato a nascondere sotto la polvere i problemi emersi anche quando i granata hanno vinto (con un rigore al 99' in 11 contro 10 e con i miracoli di Christensen) e ci siamo anche illusi dopo un secondo tempo dignitoso contro il Sassuolo.

Oggi, però, l'allenatore è calcisticamente parlando indifendibile. La Salernitana ha preso tre gol da una Carrarese assolutamente modesta, che veniva da cinque vittorie di fila e che farà fatica a salvarsi. Tirando in porta per la prima volta nella ripresa, commettendo errori tattici e tecnici inaccettabili in questa categoria, arrivando sempre seconda sulla palla e insistendo con cinque difensori, di cui due esterni che non sanno crossare e un terzetto di centrocampo lento, prevedibile, che non verticalizza, non crea superiorità numerica, non incide sulle palle inattive. Al punto che Caligara ci fa rimpiangere Maggiore!

Breda, non ce ne voglia, ma è in confusione. Lo testimonia il criterio utilizzato per le convocazioni. Jaroszynski fuori dai piani ma inserito a Pisa in 10  contro 11 e sullo 0-0, Wlodarczyk passa dalla tribuna alla panchina per poi finire in Primavera, Braaf sì-Braaf no, Simy virtualmente fuori rosa e oggi gettato nella mischia mentre un giovane come Gentile è out da due settimane pur non avendo certo fatto peggio di Ghiglione quando è stato chiamato in causa. 

Insomma, un passo indietro sarebbe necessario. Pare che la società voglia dargli un'altra gara di tempo, ma forse non ci si rende conto che quella col Frosinone è una partita da dentro o fuori. In caso di mancata vittoria l'incubo serie C si materializzerebbe e non avrebbe senso cambiare guida tecnica con una situazione compromessa. Non sarebbe nemmeno giusto nei confronti del subentrante. E allora si cambi ora, dando la possibilità a Martusciello con una rosa più completa e con il centravanti che mancava. Lo merita per aver accettato Salerno in un momento difficile, dando un gioco ben preciso e una identità tattica pur avendo svolto il ritiro in modalità cantiere aperto. 

Sulla società ci siamo già espressi. Iervolino parli alla stampa, si apra con i tifosi, non si limiti ai soliloqui sul sito ufficiale che non sono contraddistinti da domande anche un pochino più scomode. La sua Salernitana è passata in poco tempo da San Siro ai tre gol subiti a Carrara, è in zona retrocessione da agosto del 2023 e non può essere sempre colpa degli altri. Certo, se Valentini ha pensato di rinforzare la rosa con Corazza, Guasone, Raimondo, Zuccon, Caligara e Lochoshvili c'è poco da fare. La cura rischia di essere peggiore del male. Se poi il medico è Breda...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 16 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print