La Salernitana riscopre una solidità difensiva che si era vista solo per un piccolo lasso di tempo nel girone d'andata, quando i granata allenati da Martusciello non subirono gol per tre partite di fila (con Reggiana, Catanzaro e Palermo). In realtà quella del poco equilibrio e di una difesa che subiva sempre gol è stata sempre una costante. L'arrivo di Breda e del portiere Christensen pare abbia ridato qualche certezza in più sul piano difensivo e infatti nelle ultime due partite sono arrivati due clean sheet, tra l'altro l'ultimo gol subito (di Moreo a Pisa) è anche viziato da un fallo di mano.

Con la Cremonese ci ha pensato soprattutto il portiere, a Brescia invece è stato merito del gruppo e dell'atteggiamento messo in campo dalla squadra. Con Breda quindi si bada più al sodo che all'estetica, lo impone la classifica e di conseguenza la situazione che sta attraversando la compagine granata. È il momento della sciabola e non del fioretto. I granata però sono ancora terzultimo, seppur adesso in coabitazione con il Sudtirol, hanno agganciato la zona playout e sono a tre lunghezze dalla salvezza. Il cammino però è ancora lungo e tortuoso. Dopo la ritrovata solidità difensiva, ora serve dell'altro per poter continuare a scalare la classifica, non basta infatti solo una difesa arcigna per vincere le partite, non basta attendere l'episodio favorevole come un rigore al centesimo minuto o un rimpallo favorevole, sperando poi nei miracoli del portiere.

La Salernitana deve migliorare in zona offensiva e farlo alla svelta perchè il calendario mette di fronte una serie di scontri diretti che bisogna vincere, i pareggi non servono se non sono intervallati anche da vittorie contro le squadre alla portata, come possono essere la Carrarese e il Frosinone (i prossimi due avversari). In una squadra che fa fatica a creare occasioni da gol, un giocatore come Daniele Verde non può restare costantemente in panchina e giocare solo gli ultimi 20 minuti, è il calciatore più talentuoso e va trovata una collocazione in campo, che sia insieme a uno o a due attaccanti. Anche Tongya poi andrebbe liberato maggiormente in fase offensiva, dandogli meno compiti difensivi. Entrambi alle spalle di Cerri può essere una soluzione che potrebbe dare più soluzioni senza eprdere quell'equilibrio tanto faticosamente ritrovato. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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