È una Salernitana uguale negli interpreti e nello schema tattico ma diversa nell'atteggiamento quella vista in campo contro il Sudtirol e vittoriosa per 2-1 grazie alle reti di due difensori, Ghiglione e Ferrari, entrambi al secondo centro in campionato con la maglia granata. Il nuovo mister Marino ha portato pochi ma significativi cambiamenti, fautore del 4-3-3 non ha avuto il tempo necessario e materiale per poter adattare la squadra al proprio credo calcistico ed ha quindi voluto dare continuità per confermare quelle certezze acquisite sotto la gestione Breda, che riguardavano esclusivamente la fase difensiva.

Con l'ex tecnico infatti la Salernitana aveva registrato significativi passi avanti in difesa, tanto da rendere quella granata la migliore tra le squadre in lotta per non retrocedere. Non sarebbe stato saggio andare a intaccare quelle certezze acquisite negli ultimi mesi. Spazio quindi alla difesa a tre e a due trequartisti dietro la prima punta. La squadra granata però sin dalle prime battute di gioco ha mostrato uno spirito diverso, ha alzato il baricentro ed ha collezionato tante occasioni da gol. Era quello che la gente e tutta la piazza invocava da Breda e che si era intravisto solo nei finali di partita quando c'era qualcosa da recuperare.

Tecnica e coraggio quindi ma anche testa e unione soprattutto dopo il gol del Sudtirol, la Salernitana si è abbassata leggermente come era giusto fare in quel frangente, il mister ha operato i cambi giusti nel momento giusto e la squadra non ha subito molto, si è difesa con ordine e con compattezza. Resta ancora però la nota dolente del reparto offensivo. Cerri continua a sbattersi e a lottare a tutto campo ma fa ancora tremendamente fatica a rendersi pericoloso sotto porta, un po' per sfortuna un po' per imprecisione non segna e non fornisce assist da tre mesi. Stesso discorso per Raimondo che gli è subentrato nei minuti finali.

La speranza è che entrambi si stiano conservando il gol decisivo per le ultime partite, lo meriterebbero per l'impegno profuso nonostante le tante difficoltà. La strada intrapresa con l'arrivo di Marino comunque è quella giusta anche se la Salernitana non ha ancora fatto niente, nelle cinque partite che mancano vanno conquistate ancora tre vittorie, cosa non semplice considerando anche che i campani non vincono due gare consecutive da tempo immemore, addirittura da quando in panchina c'era Davide Nicola. Ci sarà quindi da lottare ancora e fino all'ultima partita. Il cammino resta in salita ma la strada intrapresa è quella giusta. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 aprile 2025 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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