Breda via...e Valentini? Dichiarazioni e mercato invernale richiedono esonero immediato

Non vogliamo riproporre l'ormai celebre "moriremo insieme" che riporta alla mente epoche passate, ci mancherebbe, ma chi ci legge sa che abbiamo sempre sostenuto una tesi: quando un allenatore viene esonerato, di conseguenza deve andare via anche il direttore sportivo che lo ha scelto o che non lo ha messo nelle migliori condizioni di lavorare. E se Valentini ha dichiarato pubblicamente che Breda sarebbe rimasto, riteniamo che debba essere il primo a fare un passo indietro rassegnando le dimissioni.

In attesa di capire se ciò avverrà e dato per certo che comunque non farà parte della Salernitana del futuro e che sarebbe comunque una permanenza "per onor di firma", rimembriamo tutti gli errori commessi dall'ex ds dell'Ascoli. Anzitutto un mercato invernale pessimo. Si può pensare di salvarsi prendendo le riserve delle riserve? I dati oggettivi non mentono: 5 minuti per Guasone, 89 per Girelli, un centinaio per Caligara, due mesi d'attesa per vedere Corazza e quattro gol in due per Cerri e Raimondo. Uno in meno del solo Simy. 

E dove sono il difensore rapido che serviva, il centrocampista di qualità e il bomber che pure la società pare avrebbe voluto prendere? Insomma, un disastro. E se poi Torregrossa ha già dato 4 punti alla Carrarese è normale che gli interrogativi aumentino. Andiamo poi alla gestione del gruppo, con convocazioni ballerine, alcuni giocatori tenuti fuori a prescindere e quelle parole pubbliche su Adelaide che riportano alla mente quanto fece Liverani con Dia. I panni sporchi si lavino in famiglia, sempre.

Arriviamo alla stretta attualità, con quella conferenza stampa aperta a pochi nella quale abbiamo sentito elogi sul proprio operato, impropri paragoni col rendimento delle dirette concorrenti e una interpretazione del tutto soggettiva di una classifica ad oggi peggiore di quella che ereditò a gennaio.  E se dici più volte che l'allenatore non va cambiato e la società agisce in direzione opposta, è doveroso rassegnare le dimissioni. 

Se poi raccontare i fatti significa, come già hanno fatto, non avere la possibilità di partecipare alle conferenze poco importa. I danni sportivi scaturiscono da dichiarazioni evitabili e non dal racconto di chi vuol bene alla Salernitana e parla con chiarezza alla gente.