Ci siamo spesso soffermati sulle lacune di un reparto difensivo lento, privo di un centrale rapido e che magari sappia impostare anche il gioco. A tre o a quattro la sostanza non cambia: la Salernitana subisce una marea di gol e si è mostrata particolarmente vulnerabile con tutti e tre gli allenatori che si sono avvicendati sulla panchina.

Ma il vero tallone d'Achille è il reparto offensivo. C'è una statistica che fotografa la pochezza di una squadra costruita male da Petrachi e ulteriormente peggiorata dall'avvento di Valentini in poi: l'assenza di gol nei primi 45 minuti. La Salernitana non segna un gol nei primi tempi addirittura da metà dicembre, proprio in occasione del derby d'andata con la Juve Stabia. Ci pensò Amatucci a ristabilire provvisoriamente la parità prima dell'1-2 nella ripresa targato Candellone. Di fatto la Salernitana di Breda ha chiuso a quota zero gol tutti i suoi primi tempi. 

In ordine cronologico è accaduto contro Sassuolo, Reggiana, Pisa, Cremonese, Carrarese, Frosinone, Cesena, Modena, Bari, Palermo e Juve Stabia. Mai nella storia granata si era verificato un qualcosa di simile. E le responsabilità sono ovviamente equamente divise. Dall'allenatore che non ha saputo trasmettere nulla dal punto di vista del gioco alla proprietà che non ha investito in un vero bomber, senza dimenticare che Petrachi ha preso una scommessa come Wlodarczyk e un calciatore in costante involuzione come Torregrossa. Male anche Cerri e Raimondo, con Simy che resta il "bomber".

In totale la Salernitana è rimasta a secco nella prima frazione 25 volte su 32, segnale palese di un approccio sbagliato, di gare preparate male dagli allenatori e del valore irrisorio di un attacco che farebbe fatica anche in Lega Pro.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 06 aprile 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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