Tutti gli indizi portano a Pasquale Marino, nome di cui parlammo già ieri nella tarda mattinata e che sta trovando conferma con il passare delle ore. Ci sarebbe stato, stanotte, un ulteriore confronto dettato dalla volontà dell'allenatore di rimettersi in gioco dopo alcune esperienze negative anche a costo di accettare il ruolo di traghettatore fino al prossimo 9 maggio. 

Di fatto si sta andando sul profilo più economico, altra cosa ampiamente prevedibile. A conti fatti la stessa società che prospettava un premio salvezza di tre milioni di euro non ha predisposto un budget extra per un tecnico che questa salvezza dovrebbe aiutare a conquistarla in una sorta di mini-campionato fatto di sei partite nelle quali occorrerà portare a casa almeno 12 punti. Iachini e tutti gli altri chiedevano garanzie che andassero oltre i 60 giorni, altro segnale evidente di un progetto tecnico mai decollato e che, ad oggi, ha portato in dote quattro allenatori, due direttori sportivi e 40 calciatori!

Detto che con Marino non si farebbe quel salto di qualità auspicato rispetto a Breda, ribadiamo un concetto: mai come ora bisognerebbe richiamare Martusciello, ingiustamente esonerato dopo l'immeritata sconfitta con il Bari e con una Salernitana in posizione di classifica più tranquilla e con quelle vittorie contro Cittadella e Sampdoria senza le quali oggi staremmo già recitando il de profundis.

Un professionista che ha accettato Salerno in quel momento di confusione totale, lavorando in ritiro con un manipolo di ragazzini e con venti calciatori con la valigia pronta, merita questa seconda opportunità, avendo anche un contratto per la prossima stagione che gli consentirebbe di gettare le basi per il futuro a prescindere da quella che sarebbe la classifica di militanza. 

Con Martusciello la squadra aveva un'identità, giocava a calcio, produceva occasioni e non si era mai ritrovata in zona retrocessione, al netto delle ricostruzioni del tutto parziali del direttore sportivo Valentini. E non corrisponde al vero la voce che parla di un gruppo che si sarebbe opposto al suo ritorno. Forse si ha paura che salvarsi con chi fu licenziato significherebbe ammettere l'ennesimo autogol di un campionato nato male e che rischia di finire peggio? 

Da capire, comunque, quale sarà il futuro di Valentini. Iervolino non ha gradito le sue dichiarazioni, dopo le quali sarebbe opportuno rassegnare le dimissioni in segno di coerenza visto che, fino a ieri, si è battuto per la riconferma di Breda. Il suo mercato di riparazione è stato in buona parte fallimentare, non è mai nato un feeling con la piazza e non è stato coinvolto nel casting per la nuova guida tecnica. Un passo indietro sarebbe necessario. Non è da escludere resti comunque al suo posto fino al 9 maggio, palesemente depotenziato e con un allenatore che ha parlato esclusivamente con la proprietà. 

La chiosa è su Marino: niente contro l'uomo o il professionista, ci mancherebbe. Ma parliamo di uno dei tecnici più esonerati della storia recente del calcio italiano reduce dai flop con Bari, Crotone, Spal, Brescia, Vicenza, Pescara, Genoa e Parma e dalle mancate promozioni con corazzate come Frosinone ed Empoli. Azzardare ancora significherebbe davvero rischiare grosso. E la gente sul web sta già esprimendo dissenso.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 07 aprile 2025 alle 10:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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