Salernitana-Bari, capitolo quarantunesimo. Questo pomeriggio si rinnoverà allo stadio Arechi uno dei gemellaggio più solidi e antichi del panorama italiano, quello tra i granata e i galletti, che si affronteranno in una gara fondamentale per entrambe, nella quale non ci sarà spazio per i convenevoli.

Un'amicizia nata nel lontano 1983, quando al Vestuti, alcuni tifosi di casa sedettero gomito a gomito con gli ospiti in Curva Nord. Da allora tante belle pagine di sport si sono intrecciate di colori granata, bianco e rosso, com'è nella straordinaria coreografia del 26 marzo 2016 proposta dalla Sud Siberiano e raffigurante sostenitori delle due tifoserie insieme.

Ma aldilà di ogni amicizia, i granata di Martusciello non possono più fallire. Due punti racimolati nelle ultime quattro partite sono un bottino davvero misero che ha messo in allarme la piazza. Martusciello ha manifestato fiducia in conferenza stampa per la sua squadra, che ha costruito e mantenuto una sua identità. In effetti i granata non hanno mai rinunciato a giocare, come dimostrano i dati che vedono i granata ai primi posti in B per possesso palla. Ma il palleggio da solo non basta 

Alla Salernitana manca incisività e pericolosità sotto porta. Mancano inserimenti dalle retrovie e punte in grado di catalizzare il gioco. Insomma, una squadra sterile, che non può permettersi altri passi falsi. Il tecnico ischitano lo sa e prepara una formazione a trazione offensiva per cercare di ritrovare un successo interno che manca da più di due mesi.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 10 novembre 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
vedi letture
Print