Dopo la partita con il Bari hanno parlato praticamente tutti. Il presidente facente funzioni, Roberto Busso, che ci ha ricordato che siamo retrocessi anche altre volte nella nostra storia e che la classifica non preoccupa quando c'è una proprietà ricca e facoltosa. La stessa, però, che in estate ha chiuso i cordoni della borsa costringendo il direttore sportivo a lavorare in condizioni che sarebbe eufemistico definire complesse. Poi è toccato all'amministratore delegato Maurizio Milan che, di fatto, mise in discussione l'allenatore - poi esonerato - e Petrachi, suscitando la reazione rabbiosa del ds e della piazza.

Oggi, invece, bocche cucite. Parla solo Colantuono e, come facilmente immaginabile, le dichiarazioni sono andate in una precisa direzione. Ripartire dai 20 minuti del secondo tempo, il Sassuolo è troppo più forte, con la Carrarese inizia il nostro campionato e via con la sagra delle ovvietà che sposta l'attenzione dai veri problemi. 

C'era anche Milan al Mapei, le cronache raccontano della scelta di lasciare lo stadio in anticipo e sul risultato di 2-0. Giusto il tempo di perdersi gli altri due gol del Sassuolo e i fischi di una tifoseria ancora troppo "morbida" e che forse non si rende conto del pericolo che si sta correndo e che va oltre l'attuale posizione di classifica. Intendiamoci, a scanso di equivoci: una contestazione PACIFICA, ovviamente, che però appare quanto mai necessaria. A costo di lasciare gli spalti vuoti fino a quando non ci saranno novità concrete.

Tornando alle notizie, è ovvio che il 4-0 finale con un altro allenatore in panchina ha consentito alle parti in causa di avallare tesi in totale contraddizione. Da un lato la società si sta rendendo conto che tanto è stato sbagliato nel mercato estivo, dall'altro il direttore sportivo rivendica la necessità di agire in piena autonomia a gennaio e con un budget diverso da quello avuto a disposizione a luglio e ad agosto.

Petrachi è in discussione. Persone molto vicine a Iervolino propendono per un esonero o, comunque, ritengono si debba fare qualche valutazione prima di gennaio. Il rapporto con l'AD è ai minimi termini e il patron non si è ancora espresso pubblicamente nè si sarebbe prodigato per un riavvicinamento come accadeva in passato. Almeno ci siamo risparmiati le foto pubbliche su facebook accompagnate da frasi d'amore e buoni propositi.

Se Petrachi non dovesse essere esonerato (qualcuno continua a proporre il nome di Maiorino), è chiaro che sarà lui in primis ad assumere un atteggiamento differente se a gennaio non sarà accontentato su tutto. Stavolta la misura è colma e ci sarebbe un passo indietro anche nel rispetto di una tifoseria che gli ha chiesto chiarezza, pugno duro e verità.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 23 novembre 2024 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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