Si chiuderà a fine stagione (tanti tifosi sperano definitivamente) l'esperienza di Matteo Lovato a Salerno. L'alterco avuto con alcuni supporters granata in quel di Rivisondoli spinse il direttore sportivo Gianluca Petrachi ad accelerare con quelle società che avevano chiesto informazioni su un calciatore costato tanto, arrivato tra mille proclami ma che ha totalmente deluso le aspettative collezionando voti bassissimi in pagella.

"Ranieri? E' un buon giocatore, che ha fatto bene alla Salernitana. Ma è over. Noi vogliamo ringiovanire la rosa puntando su gente che può rappresentare un patrimonio per il club. Per cui sono felicissimo siano arrivati Lovato e Pirola" disse l'ex ds De Sanctis due estati fa, presentando Lovato come un autentico colpo di mercato. Lo stesso Iervolino lo definì "il giovane difensore centrale più forte in Italia, il futuro della nostra Nazionale".

Invece, sin dalle prime gare, abbiamo avuto l'impressione fossimo a cospetto di un giocatore sopravvalutato, in difficoltà, capace di commettere degli errori troppo gravi per la massima serie. Proprio a Sassuolo, in una gara persa 5-0, un esordio da brividi e una delle performance peggiori della carriera. Poi lo scontro diretto con la Cremonese, con un altro sbaglio decisivo che consentì agli ospiti di agguantare l'1-1.

A lungo andare Nicola ha provato a dargli fiducia "perchè ho stima dei miei ragazzi e non posso tenerli fuori se sbagliano una partita. La crescita passa anche attraverso gli errori". Con Sousa, invece, Lovato divenne una riserva e fu gettato nella mischia dal primo minuto soltanto in un paio di occasioni. Un disastro, invece, il girone di ritorno dell'annata 2023-24: con lui in campo era elevatissima la media di gol subiti.

A Torino, con il suo mentore Juric, si sperava potesse ritrovarsi. In fondo stiamo parlando di un giovane difensore italiano e una rinascita non poteva che giovare a tutti. Salernitana compresa. E invece rapporto teso con la piazza, tante panchine, un'altra serataccia ancora contro il Sassuolo e la scelta della dirigenza di non spendere un solo euro per il riscatto.

Ora una chance in B, in una delle rose più forti in assoluto. La Salernitana ha risparmiato1,3 milioni di euro di ingaggio, lui ha salutato un ambiente che gli sarebbe stato sportivamente parlando ostile. E' arrivato il tempo anche per lui di dimostrare se si sia trattato di un triennio negativo (fece male anche a Cagliari) o se sia stato ritenuto più bravo del reale valore. Non domani, però, visto che salterà la seconda sfida da ex per infortunio.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 22 novembre 2024 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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