Che una parte della stampa e dell'opinione pubblica abbia raccontato una finta verità illudendo i tifosi che stesse nascendo una squadra competitiva è cosa nota, del resto ci sono personaggi che un anno fa profetizzavano salvezze a marzo e avvento dei Della Valle sventolando bandiere francesi che oggi continuano a pontificare dall'altare dei social senza provare un minimo di vergogna. 

La scorsa stagione, purtroppo, non ha insegnato niente e, in tanti casi, prevale la volomtà di preservare la fonte per avere la notizia a scapito della Salernitana e di quel bene comune che in pochissimi stanno tutelando. In fondo "Ikwuemesi è meglio di Piatek", "Sousa ha destabilizzato lo spogliatoio" e "Iervolino è il miglior presidente della storia granata, meno male che ci siamo liberati dei romani perchè in A non si poteva andare". C'è forse paura di imbattersi nella gogna dei social, nel commento del contatto fake che attacca, offende e diffama riproponendo tormentoni di lotitiana memoria.

Siamo, dunque, piuttosto rassegnati all'idea che Salerno non sia in grado di produrre una contestazione pacifica, ma efficace, con tutte le componenti unite e che viaggiano nella medesima direzione per amore della Salernitana. In passato, per molto meno, abbiamo assistito ad allenamenti sospesi, confronti faccia a faccia, diserzioni ed esposizione di striscioni in ogni regione d'Italia. Oggi ci siamo accontentati della favoletta del progetto triennale, quello già sbugiardato dall'esonero di Martusciello e dalla scelta di prendere calciatori quasi esclusivamente in prestito senza patrimonializzare.

Ancora oggi vediamo colleghi, tifosi o rappresentanti della tifoseria che parlano dell'errore di Fiorillo, dello schema che Colantuono ha modificato in corso d'opera, della sostituzione di Verde e del mercato di gennaio. Dimenticando, tra l'altro, che qualcuno in società ha già messo le mani avanti senza dare alcun tipo di garanzia o rassicurazione. A nostro avviso parlare di calcio giocato, tecnica e tattica non consente di affrontare i veri problemi. Mettiamo che oggi la Salernitana avesse miracolosamente pareggiato...cosa sarebbe cambiato rispetto alle prospettive future? Assolutamente niente!

La caccia al capro espiatorio è aperta: a breve si chiederà l'esonero di Colantuono, poi si punterà il dito sul mercato fatto da Petrachi (che ha commesso diversi errori, al netto del budget risicato e del clima di confusione generale), poi ancora si fischieranno i giocatori dicendo che "meritiamo di più" e che "vogliamo gente che lotta". Eppure la realtà racconta altro, da anni. A chi giova far finta di non capire?

Chiosa proprio su Martusciello, quello che - a detta dei soloni - stava depotenziando una rosa senza un portiere forte, senza un centrale difensivo di livello, senza mediano di interdizione, senza bomber, senza trequartisti. Quella che, pur con il suo tiki taka sterile, non faceva quasi mai calciare gli avversari e che non aveva mai perso in questo modo. Quella che in ritiro aveva un organico totalmente differente da quello attuale. Avanti un altro. Tanto chi sbaglia davvero resta sempre lì. E non ci riferiamo al direttore sportivo.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 23 novembre 2024 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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