Il Bari svolta, la Salernitana affonda. All’incrocio dell’amicizia, per un gemellaggio che dura da 41 anni, non decidono solo gli episodi, evidentemente favorevoli agli ospiti, micidiali nelle prime palle gol costruite e poi perfetti nella gestione con un impeccabile Radunovic, che riscatta la precedente prova con la Reggiana e blinda di fatto la vittoria.

Ma anche la Salernitana ha precise responsabilità: caratterialmente vulnerabile e disordinata sul piano tattico, paga pesantemente le proprie imprecisioni in fase realizzativa, che avrebbero potuto cambiare volto alla contesa. Invece no. Vince con merito il Bari che nel 1º tempo non trova opposizione dagli avversari, assesta i colpi e si ricompatta con ordine a difesa di un risultato che rompe i 6 pareggi consecutivi inanellati nelle precedenti 8 giornate.

Longo sale al 6° posto e rinnova le proprie ambizioni, lontano dalla vetta ma in piena corsa playoff. Martusciello, invece, precipita, inchiodato all’unica vittoria di Palermo nelle ultime 10 gare. All’Arechi non vince dal match con la Samp, il 27 agosto: un’eternità per una squadra che richiama quasi 20 mila tifosi e che sperava di ambire a qualcosa di più di una salvezza, obiettivo tutt’altro che scontato considerando il quart’ultimo posto. Martusciello si appella alla prestazione della sua squadra, ma alla fine ne esce una gara sterile e con più di un errore anche sul piano tattico. 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Lun 11 novembre 2024 alle 09:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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