In casa Salernitana sarebbe arrivato il momento dei confronti, anche schietti e finanche duri, affinché le carte siano calate subito sul tavolo verde senza dover temere nuove sgradite sorprese. Il ds dei campani Gianluca Petrachi stavolta si sarebbe attivato per tempo per ricevere garanzie direttamente dal proprietario Danilo Iervolino, così scavalcando l' ad Maurizio Milan e il presidente Busso, con i quali i rapporti si sarebbero raffreddati a livello di fiducia e di dialogo dopo le frecciatine con cui il primo, nel silenzio asseverante del secondo, lo ha colpito, pungendolo giustamente nell'orgoglio. L' uomo mercato leccese avrebbe bussato a denaro, con ciò intendendo la messa a disposizione da parte della proprietà granata di un budget adeguato per. intervenire in modo significativo sul mercato di gennaio, con l'obiettivo di ingaggiare gente pronta e in grado di incidere positivamente da subito in favore della Salernitana.
Petrachi è, naturalmente, ben conscio che per convincere le società, detentrici dei cartellini o beneficiarie di prestiti di calciatori validi e subito performanti, occorreranno corrispettivi in denaro, così come potrebbe esservi da sostenere ingaggi significativi almeno per un semestre. Non sarà più possibile lesinare o rinviare oltre determinate operazioni e, a riguardo, il ds potrebbe davvero pensare ad un clamoroso passo indietro qualora non avesse chiaro sentore della concreta disponibilità dell'ex presidente partenopeo di accontentarne le comprensibili richieste di mercato. L' ex ds di Roma e Torino avrebbe in mente di alleggerire ulteriormente il monte ingaggi con almeno un paio di uscite di atleti dallo stipendio pesante, come Maggiore direzione Laguna Veneta e come Valencia che farebbe ritorno in Cile, ma stavolta ciò sarebbe propedeutico ad intervenire per tesserare giocatori importanti per la cadetteria, dai guadagni comunque significativi ma più adatti e più mentalizzati per fare bene in serie B.
Oltre alle caratteristiche caratteriali e tecniche, Petrachi a gennaio punterà anche a cedere quei calciatori che reputerà meno adatti al calcio di Colantuono, per regalare alla rosa uomini più congeniali al nuovo sistema di gioco che sarà introdotto dal trainer romano. Le partenze, quasi certe, di Maggiore e Valencia frutterebbero un risparmio di circa 2 milioni di euro a livello di monte ingaggi, mentre si tenterà di fare partire anticipatamente anche Simy, il cui contratto scadrà a giugno 2024 e non sarà rinnovato. Poche, però, sarebbero le speranze di trovare pretendenti credibili per l' attaccante nigeriano della Bersagliera, che tra l'altro percepirebbe uno stipendio intorno al milione di euro. In ottica muovi ingressi dovrebbero arrivare almeno un affidabile attaccante centrale, due centrocampisti, di cui almeno un incontrista di ruolo, e uno o due centrali difensivi, di cui almeno uno di esperienza.
Bisognerà, ovviamente ascoltare a riguardo le indicazioni di un Colantuono che non vorrebbe recitare da comparsa e che non si riconoscerebbe nei panni di un mero traghettatore, ma che, invece, vorrebbe condurre la navicella granata ai play-off per poi giocarsela. Cosa avrebbe replicato Iervolino al suo direttore sportivo? Al momento l' imprenditore originario di Palma Campania non avrebbe dato riscontro granché positivo, perdurando la linea del progetto triennale e soprattutto di evitare ancora operazioni di calciomercato onerose, almeno finché non si sarà realizzata quella auto sostenibilità societaria e quella solidità economica certificata da bilanci sani. Probabilmente, però, in questa occasione le cose potrebbero evolvere diversamente rispetto ad un mercato estivo deludente, ed infarcito di scommesse a vario titolo, e ciò grazie alla pressione di Petrachi, uomo di calcio che la società di via Allende non vuole assolutamente perdere, reputandolo fondamentale per la gestione sportiva e per arrivare ad ulteriori introiti economici. Il problema principale è però rappresentato da questo basso profilo imposto dalla governance della Bersagliera, la quale ha candidamente ammesso in pubblico che non punta certamente ad una serie A immediata o molto rapida, preferendo consolidare e crescere prima di tentare un salto in avanti importante.
La società vorrebbe ringiovanire l' organico e puntare a stabilizzarlo gradualmente dando continuità e coerenza ad un progetto tecnico, votato a offrire gioco e risultati ma senza sostenere spese importanti sia a livello di cartellini che di compensi ai calciatori. Il direttore, invece, dal suo canto, punterebbe già da questo mercato invernale su calciatori pronti e fisicamente integri magari privilegiando l'acquisto che il semplice prestito. Per acquistare giovani giocatori che promettano una importante crescita e che già si siano messi alquanto in luce nel calcio professioniatico, occorrerebbero, del resto, parimenti investimenti importanti e probabili maggiori tempi di inserimento nella nuova squadra. Petrachi vorrebbe restare a Salerno perché si trova bene qui e perché si sente di aver preso un impegno morale con la città e la tifoseria tutta del cavalluccio marino, ma ciò questa volta non in assenza di solide e affidabili garanzie che diano corpo e credibilità al progetto Salernitana.
Inutile negare o fare finta di non considerare che sullo sfondo, a svilire di significato il tutto, aleggia sempre il fantasma di una possibile vendita della società ad altri proprietari, e ciò farebbe pensare che la volontà dell' attuale establishment granata sia di non investire e non appesantire il club di contratti pesanti e duraturi, in modo da rendere più appetibile l' acquisto e di lasciare ai subentranti ogni decisione strategica inerente il rafforzamento dell' organico o il mutamento degli obiettivi di breve e di medio lungo termine.La certezza è che davvero, in un momento difficile come quello corrente, alla Bersagliera non servano yesmen bensì uomini di calcio dotati di carisma e personalità da esercitare non soltanto nei confronti dello spogliatoio ma anche verso chi governa il club e ne detiene le responsabilità. Petrachi e Colantuono uomini avvisati...
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