Quello del progetto triennale è ormai un tormentone ricorrente negli ambienti del tifo granata, al punto che sul web non mancano analisi anche ironiche da parte dei supporters salernitani. Mentre il Sassuolo, tanto per fare un esempio, è riuscito a trattenere quasi tutti i pezzi pregiati e si ritrova al secondo posto in classifica con 1500 persone sugli spalti, a Salerno abbiamo ascoltato il presidente Busso disquisire di gestione aziendale, sacrifici economici e solidità societaria salvo poi asserire che "tornare in serie A non è l'obiettivo".

Non certo musica per le orecchie di chi aveva sperato in una svolta nel gennaio del 2022 sognando la zona sinistra della classifica e attaccanti di caratura internazionale per poi ritrovarsi terzultimi in B. Quanto accaduto in queste ore ha acuito il malcontento della piazza, certificato già da numeri bassi allo stadio. Ieri, su 18500 spettatori, almeno seimila erano di fede biancorossa e in tantissimi, pur in possesso di abbonamento, hanno deciso di restare a casa. Del resto basta dare un'occhiata ai commenti sulla pagina facebook ufficiale dell'U.S.Salernitana per farsi un'idea.

La domanda è sempre quella: quale sarebbe e quando parte il progetto triennale? Perchè, allo stato attuale, la Salernitana ha un parco giocatori che sarà rivoluzionato a giugno (tra prestiti e contratti annuali) e ha già esonerato l'allenatore richiamando il responsabile del settore giovanile (per carità, un uomo di grande carisma ed esperienza in questa categoria e molto legato alla piazza). Tutto con un presidente dimissionario e una società che è stata in vendita per mesi, prima dell'interruzione della famosa trattativa con la Brera Holdings.

Se proprio non c'è la possibilità di garantire da subito un campionato ambizioso, al netto di incassi e paracadute, perchè non avviare un progetto pluriennale basato su gente di proprietà e prospettiva a cui aggiungere 3-4 calciatori di spessore? E, nell'ottica dell'autofinanziamento, cosa accadrà a gennaio? Perchè la sensazione è che non ci sia piena consapevolezza dell'enorme rischio del doppio salto all'indietro. E perchè la strada dell'autosostenibilità  va intrapresa progressivamente, non dalla sera alla mattina e non dopo aver promesso determinate cose.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 12 novembre 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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