Dieci anni fa ci lasciava un grande ex presidente della Salernitana come Peppino Soglia, un gentiluomo, una persona che amava Salerno e i tifosi della Salernitana ed è stato davvero il <presidente> senza se e senza anche di una generazione che ha vissuto, con lui, eccezionali traguardi come quella grande cavalcata del 1990 con la promozione in serie B che arrivò dopo ben ventitrè anni di purgatorio in terza serie.

La sua figura, quello che ha rappresentato Peppino Soglia per Salerno e i salernitani non poteva non essere esaltata da chi lo ha conosciuto, ha vissuto con lui quella bellissima e significativa vittoria in questa giornata di presentazione, al Comune di Salerno, del 1 memorial intitolato alla sua memoria che oggi, mercoledì, metterà di fronte (fischio di inizio ore 15) allo stadio Vincenzo Volpe le due rappresentative under 17 della Salernitana e del Benevento.

Ma quello di ieri è stato soprattutto un revival con tanta gente, tanti amici, tanti tifosi storici della Salernitana che hanno voluto ricordare anche con qualche aneddoto cosa è stato il presidente Soglia nella Salernitana. E’ alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli che ha aperto con un suo saluto iniziale questa bella giornata dedicata ad un grande come è stato Soglia si sono poi avvicendati nei ricordi la figlia Nunzia, che è stata tra le promotrici per questo memorial, suo fratello Gerardo che è stato sempre al fianco di don Peppino così come gli altri fratelli Nobile, Alessandro, Francesco.

Un saluto c’è stato anche per la moglie di don Peppino, la signora Antonietta che non era presente ma che è stata ricordata proprio perchè è stata sempre vicino al marito incoraggiandolo quando decise e volle prendere a tutti i costi quella Salernitana. Lui apparteneva alla classe di presidenti veri, quelli che amavano la loro squadra del cuore in modo viscerale come gli Anconetani, i Moratti, i Sensi e tanti altri che ora praticamente  non ce ne sono più in questo calcio moderno che non ha neppure sensibilità.

Anche il mitico Bruno Carmando è stato ricordato per essere stato oltre che il mitico masseur della Salernitana un grande uomo di spogliatoio in quel Vestuti che ancora oggi rievoca bellissime cose ed è stato teatro di quella eccezionale promozione del 3 giugno del 1990.

Anche il senatore Andrea De Simone, amico personale del presidente nonché confidente lo ha voluto ricordare alla platea di presenti: <Sono stato l’amico al quale lui chiedeva spesso consigli. Lo fece quando decise di chiedere alla Fisa (la società che era proprietaria della società) di fare da solo ed investire un capitale consistente, quando assunse Franco Manni, per l’epoca un grandissimo diesse e Giancarlo Ansaloni che furono gli artefici, poi, della promozione in B. Anche prima di far firmare i contratti a Marco Pecoraro Scanio e Agostino Di Bartolomei chiese il mio parere. Insomma servirebbe un libro per raccontare episodi, aneddoti di vita vissuta. Sono stato con lui a Milanofiori per allestire la Salernitana della storica promozione.Ho seguito con lui la squadra in tante gare condividendo gioie  amarezze. Per lui la Salernitana era la seconda famiglia ed il rapporto con i calciatori era  da padre in figlio. Nel calcio si può essere proprietari, investire ma senza sentimenti, senza rispettare appartenenza e identità non si può essere mai il Presidente. (il riferimento ovviamente è alla presidente Iervolino…). 

A chi ha avuto oggi ed ha la Salernitana con le responsabilità è richiesto rispetto per Salerno, per la maglia, per la storia. La Salernitana ha bisogno di un’anima oltre che di un capitale. Il presidente Soglia ha fatto la Salernitana con amore, ha dato tanto a Salerno ma ha ricevuto davvero poco. Sognava la realizzazione dell’Arechi ma ebbe un ruolo secondario ed accettò di collaborare per fare subito e bene.

A dieci anni dalla scomparsa il ricordo è ancora vivo. E’ la prova che Salerno non dimentica chi ha dato e rispetta chi la rispetta>. Belle le parole del senatore così come quelle dell’allora vice Presidente Claudio Virno Lamberti che ha detto di aver avuto con don Peppino un grande e sincero rapporto di amicizia e di collaborazione. <Erano anni difficili ma in quella società c’erano soprattutto amanti del calcio e della maglia granata della Salernitana>.

A Nunzia Soglia, poi, è stata donata una maglia granata con impresso il nome del papà mentre il tifoso storico Salvatore Orilia, che ebbe anche lui un grande impatto con quella Salernitana gli ha regalato, mettendogliela al collo la sciarpa granata del Salerno club 2010 di cui è presidente.

Tanti gli applausi finali al mitico Ciccio Rocco, storico ultras della curva sud, alla memoria del Siberiano, a Ciro Borsa, a Adolfo Gravagnuolo altro storico ultras dell’epoca, al professore Antonio Guariglia che era in quel periodo storico addetto all’arbitro, al professor Severino, alla memoria di Nino Spirito, a Giovanni Carmando figliolo del grande Bruno, a Marco Pecoraro che ha raccontato come firmò quel contratto che lo legò alla Salernitana a casa proprio di Soglia.

Insomma tanti amici, tanti personaggi che in questa giornata dedicata ad un grande presidente non sono voluti mancare. L’attuale società granata era rappresentata dallo slo Mimmo Napoli.

Sezione: News / Data: Mer 13 novembre 2024 alle 20:30 / Fonte: cronache
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print