Dopo i gruppi ultras, il club Mai Sola e il Centro di Coordinamento, anche gli Spartani Salernitani prendono posizione rispetto a quanto sta accadendo in queste ore:

"Il campanello d'allarme suonava da tempo, eppure qualcuno faceva finta non stesse succedendo nulla. Tra pagine anonime sui social o pseudo opinionisti a caccia di visibilità dopo anni di fake news, in pochissimi avevano provato a raccontare la verità imbattendosi in una gogna mediatica che è tra le cause di questo disastro. Ci invitavano ad andare al mare, eppure era fin troppo chiaro che fosse in atto un processo di ridimensionamento in totale contrapposizione rispetto a quanto il presidente avesse prospettato nel giorno del suo insediamento.

Quando trovò la tavola imbandita pagando un prezzo irrisorio per acquisire un club in A, con bilancio in attivo, un parco giocatori di spessore e, soprattutto, una tifoseria magnifica alle spalle. Proprio a noi si era rivolto Iervolino parlando di osmosi, sinallagma, necessità di avere un dialogo costante "perchè non si può parlare poco e male al pubblico, la Salernitana è una famiglia e non un'azienda da gestire stando seduti dietro una scrivania".

E invece, dopo nemmeno tre anni e la stagione più vergognosa della storia, eccoci al 2 luglio con Sottil che si dimette, un direttore sportivo senza budget, un amministratore delegato che tratta con un fondo senza fondi e un presidente che promette di spendere quanto introita ma contatta un allenatore pluriesonerato in C pur avendo incassato 30 milioni di euro in un mese. Si è stancato, il patron. Quello dei cuoricini sotto la curva, della zona sinistra, del sogno Europa, di Cavani, del centro sportivo e del grande settore giovanile.

Come il bambino che si scoccia del giocattolo e lo ripone sull'armadio. Dov'è il rispetto per i sentimenti di quel popolo che ha garantito sostegno, affetto e visibilità? Perchè personaggi filo napoletani hanno parlato per anni per conto suo senza avere incarichi ufficiali? Salerno ha conosciuto più dolori che gioie, non ci spaventa ripartire eventualmente dalle categorie inferiori ma con un presidente che ami la nostra maglia e che ci metta la faccia nelle difficoltà. Che mestiere fa chi fornisce alibi o parla di patron deluso? Ma conoscete il significato di contestazione?"

Chi resta controvoglia e ci vede come ripiego, può andar via già ora e tornare da dove è venuto. Aderiremo al corteo organizzato dagli ultras e a tutte le iniziative atte a scuotere l'ambiente da un torpore ingiustificato. La Salernitana siamo noi".

Sezione: News / Data: Mar 02 luglio 2024 alle 20:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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