Alle 16:00 ci sarà la conferenza stampa di presentazione della stagione 2004/2005 della Salernitana. Presenti l'amministratore delegato Maurizio Milan e il nuovo direttore sportivo Gianluca Petrachi. Segui la diretta scritta su TuttoSalernitana.com.

Parte l'amministratore delegato Maurizio Milan:

"Ho colleghi che lavorano con me anche 20 ore al giorno, era necessario fare chiarezza rispetto a tante cose che sono state scritte sui giornali o che sono state dette in televisione. Qualcuno ha parlato di manchevolezze, ritardi. Inizierei dal ritiro. Non sapevo chi sarebbe stato il nuovo allenatore, tecnico che tra l'altro sta arrivando a Salerno.

Dico subito che ci saranno le amichevoli e il trofeo Iervolino qui all'Arechi, come ogni anno. Partirà normalmente la campagna abbonamenti, nel fine settimana ci sarà il GOS e poi avrete le comunicazioni necessarie. Ci saranno delle promozioni ad hoc che abbiamo studiato con tutti i nostri collaboratori. Leggo che non abbiamo uno staff medico. Io invece so che abbiamo otto sanitari, semplicemente uno di questi dottori ha deciso di prendere altre squadre.

Non è vero che non abbiamo un centro diagnostico dove fare le visite, anche questa è una notizia falsa. Avrei evitato di fare un'apertura di conferenza stampa citando cose di ordinaria amministrazione, ma è stato necessario nel rispetto di colleghi che lavorano quotidianamente per il bene della Salernitana. E rispondo anche a chi pensa che siamo in ritardo. Anzitutto ringrazio Gianluca Petrachi. Ci siamo interfacciati molto, ha avuto la capacità di entrare subito in sintonia con me, con il presidente e con il sottoscritto.

Abbiamo guardato con estrema attenzione l'attuale rosa, ci sono state profonde riflessioni e abbiamo individuato un tecnico che riteniamo all'altezza. Nei giorni scorsi avevamo preso Sottil, lo sapete tutti. Un professionista di spessore con cui, però, c'è stata una distonia. Su Martusciello ho letto tanto, vi assicuro che il direttore ha avuto totale autonomia. Ha scelto lui, vi spiegherà a breve perchè la Salernitana abbia deciso di puntare su di lui.

Qualcuno ha parlato di ridimensionamento del club. Iervolino, in questi tre anni di serie A pur con una stagione negativa e drammatica, ha investito di tasca sua ad oggi 98 milioni di euro. Una spesa importante per una società, tale da garantire il mantenimento della categoria. Oggi Petrachi ha un parco giocatori importante, toccherà a lui fare le analisi del caso. Sento e leggo parole forti, noi non abbiamo ridimensionato nulla. Ci dimensioniamo in relazione alla categoria. Poi si parla di rispetto. Iervolino, io e tutti coloro che lavorano per la Salernitana hanno sempre avuto rispetto.

Non sono convinto che sia un termine appropriato, valutando il triennio. Possiamo aver sbagliato, ne stiamo pagando le conseguenze e ci siamo sempre attivati per avere un rapporto sano con ogni componenti. Alle 18:30 incontrerò anche il Sindaco Vincenzo Napoli, vi assicuro che la politica è stata presente in questa fase. Da un punto di vista personale mi ha fatto riflettere sentir parlare di rispetto e ridimensionamento. E' fuori luogo, lo dico apertamente. Ho chiesto la sua presenza nella giornata di oggi, ma c'è un evento importantissimo a Roma con il Ministro della Sanità con Forbes. Ho letto cose pesanti su fughe e cose del genere. Nulla di tutto questo".

Interviene il presidente Iervolino tramite Skype:

"Dicono di metterci la faccia, io non mi sottraggo mai e ho parlato 10 volte da gennaio a livello nazionale. A livello locale mi sottrarrò ancora perchè ci sono faziosità e strumentalizzazioni. C'è qualcuno che non vuole offrire la giusta informazione riguardo la Salernitana. Non siamo al Grande Fratello e non devo vivere sotto i riflettori. Spesso ho letto critiche inutili, la faziosità è rivolta ad altro e questo tipo di giornalismo serve a poco. C'è chi dice che abbiamo ritardato la scelta del ds. Io invece volevo assicurarmi il migliore, per questo ci sono stati casting.

E' un uomo di calcio, che ha voglia di stare Salerno e si è già innamorato di questa città. Ci tiene alla Salernitana, è la persona giusta. Con Milan ho incontrato tanta gente, lui ci ha fatto la miglior impressione. Oggi presenteremo anche Martusciello. Su Sottil avete creato un polverone, c'è stata semplicemente una incomprensione che non mi vieta di definirlo un professionista comprensivo, una persona perbene. E così abbiamo deciso di interrompere prima di partire, anche memori dell'esperienza della passata stagione.

Poi si è parlato di questo fondo. Per il bene della Salernitana, se troverò un soggetto privato o un investitore che possa essere più bravo di me valuterò con serietà. Io voglio dare continuità ad un progetto, senza escludere di ridurre le mie quote restando tifoso della Salernitana. Questa sarà per sempre la mia squadra del cuore. Anche sul mio impegno sono state dette delle cose. E' vero, darò le dimissioni da presidente e ne individuerò un altro. Sono convinto di aver dato il massimo, ma c'è bisogno di una presenza più assidua e di avere un livello di concentrazione totalizzante.

Per una serie di motivi non riesco e non riuscirò ad esserci come vorrei. Mi dispiace molto che ci siano queste incomprensioni con i tifosi, ho dato tutto me stesso e non solo dal punto di vista economico. CI ho messo cuore e testa, avrò sbagliato nella scelta di qualcuno. Mi assumo la responsabilità, ma non ho mai detto bugie nè offeso. Non ho fatto venir meno gli impegni finanziari utili a seguire una linea precisa. I risultati derivano da tanti fattori. Sento che domani ci sarà un sit-in contro di me e contro la società, non ne capisco i motivi.

Cercherò anche di capire e apprendere cose che ad oggi mi sfuggono completamente. Noi abbiamo fatto e faremo tutto il possibile per la Salernitana, nei tempi giusti. Avere un direttore sportivo un mese fa o un allenatore 15 giorni fa cosa poteva migliorare? Non so cosa diranno i tifosi. E' lecito contestare, certo, ma il mio appello è in direzione opposta: ritroviamo fiducia e serenità, stringiamoci e corriamo verso la stessa direzione. Magari la contestazione si trasformerà in un momento d'aggregazione. Quanto alla squadra, se partissero giocatori importanti ne arriveranno altrettanti importanti".

Perchè due mesi per capire che la Brera non fornisse garanzie?

"Non posso rispondere, le motivazioni le sappiamo noi e non c'è un patto di riservatezza. Non è un problema di fondi".

Cosa è cambiato rispetto al presidente che prometteva tante cose?

"Solo un cieco non si accorge quello che è successo. Le minacce, le offese, qualcuno che ritiene che io non sia più benvoluto dalla città. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per amore del territorio senza chiedere nulla in cambio. Lo accetto in modo dogmatico, senza neanche dover necessariamente ricordare che forse è ingiusto e ingeneroso. Se esiste gente più brava di me, io sono apertissimo. Non ho comprato la Salernitana per fare lo speculatore, ci perderò tantissimo e porterò a casa una sconfitta imprenditoriale importante. Se non sento la fiducia nel sottoscritto..."

Conferenza momentaneamente sospesa, tensione in sala stampa

Dopo 15 minuti di interruzione, frutto della legittima presa di posizione di giornalisti che non hanno accettato alcun tipo di ironia e provocazione, tocca al direttore Petrachi mentre Iervolino interrompe il collegamento e non risponderà ai quesiti della stampa:

"Vi invito ad essere uniti. Ci sono difficoltà oggettive e importanti. C'è una squadra da costruire. Non so dei nostri buoni giocatori quanti vorranno restare a Salerno, non ho percepito questa volontà e tanti vogliono andare via e conservare la categoria. Chi non sente la maglia granata addosso deve farsi da parte, è il primo messaggio e vale per tutti. Capisco le tensioni dopo una retrocessione del genere, a tratti anche imbarazzante. Mi aspettavo una conferenza stampa calda, siamo tutti dispiaciuti per il salto all'indietro da parte della Salernitana.

La tifoseria mi ha sorpreso, non ci sono state nemmeno contestazioni particolari e, anzi, manifestazioni d'amore. Ringrazio la piazza perchè ripone in me aspettative e c'è stima, eppure non ho fatto ancora niente. E' innegabile che partiamo in salita e con un ritardo che mi ha creato qualche imbarazzo. Io ho carta bianca, ma le risorse economiche le mette a disposizione il club. In base a ciò che venderemo, acquisteremo.

E questo deve essere chiaro a tutti. Con la retrocessione dobbiamo contenere i costi e fare un progetto sostenibile, non so quanti Iervolino possano un giorno approdare a Salerno. Ho trovato un presidente deluso, che ha preso una bella mazzata e che è ferito da contestazioni civili, ma alle quali non era abituato. Quando si vince si sta tutti bene, quando si perde bisogna supportare determinate cose.

Anche il dottor Milan era neofita del calcio, tante dinamiche non si conoscono. Inutile stare qui a rinfacciare o a fare proclami. Il mio arrivo qui testimonia che ho voglia di lavorare. Ribadisco, però, che mi sarebbe piaciuto arrivare qui quando Iervolino ha messo sul tavolo tantissimi soldi. Ora ci vuole un equilibrio finanziario, la sostenibilità deve essere alla base e sopperirò con le idee. A Pisa mi chiamavano mister parametro zero, a Torino mi chiedevano di mandare via tutti. Credo che dovrete avere un po' di pazienza, in 2-3 anni proveremo a ricostruire qualcosa visto che oggi c'è pochissimo. Sappiamo quale sia il palcoscenico che merita la Salernitana".

Coda, Vandeputte e calciatori di spessore sono obiettivi o si lotterà per la salvezza? Lei si sta distinguendo per onestà intellettuale, continui su questa strada e faccia capire alla tifoseria che cosa è cambiato dopo il no della Brera Holdings. Iervolino dice che c'è la squadra, lei dice che quasi tutti vogliono andare via. Già tra di voi si parla un linguaggio diverso...

"C'è da ricostruire tutto, a partire dal gruppo. Guarderò tutti negli occhi, per capire chi vuole restare. Sono andati via già 19 calciatori, dobbiamo ripartire dalla sostenibilità. Dovremmo cercare di fare un mercato furbo e intelligente. I nomi fatti sono stati trattati, ma prima di fare operazioni in entrata dovremo essere bravi a farne qualcuna in uscita. La sostenibilità deriva da questo, io chiedo pazienza a voi e alla tifoseria. In una settimana non posso portare dieci calciatori nuovi, se faccio promesse vi prendo in giro. Andremo su prestiti, non è detto che dobbiamo comprare per forza. 

Occorre equilibrio tra giovani e gente d'esperienza. Pescheremo qualcuno in Lega Pro. Se vi aspettate che si sparino i fuochi d'artificio, evidentemente ad oggi non avete capito che non è fattibile. La parola sostenibilità deve essere chiara per tutti. Se diciamo che in 2-3 anni proveremo a tornare in A posso garantirlo, se parliamo di calciatori devo dire di no perchè ci sono diversi elementi da collocare altrove. C'è chi guadagna 1,7 milioni e non vuole stare a Salerno. Non tollero chi non ha nemmeno voglia di allenarsi, in uno spogliatoio ci sono cose inaccettabili. Io non confermerei nessuno".

Sull'allenatore: "Io ho letto tanti nomi, posso dirvi che ho contattato due tecnici. Partiamo da Fontana. Per me è un predestinato. Aveva dato disponibilità, poi però ha prevalso la serietà di un professionista che aveva già dato la parola al Latina. Poi ho parlato con Martusciello. Anzitutto ci saranno novità dal punto di vista tattico. Partiremo dal 4-2-3-1, con questo modulo ci stacchiamo dal 3-5-2 e porteremo gli scontenti ad andare via ancora prima. Ha sposato il progetto, sa che è difficile e che occorrerà pazienza. Ha maturato esperienze importanti, è uno che ci sa fare con i giovani e che ha dimostrato nel suo percorso di essere una persona molto seria".

Tocca a Martusciello: "Lavorerò per mettere a disposizione della Salernitana la mia esperienza. E' chiaro che per me parleranno i risultati. Sono orgoglioso, maledettamente orgoglioso di stare a Salerno".

Si riparte con le domande a Petrachi, si tocca il tasto delle cessioni:

"Quando sei in difficoltà, i club interessati a un calciatore vogliono strozzarti. E a questo non ci sto, mica accetto un tozzo di pane. Se un atleta ha un suo valore, è necessario che gli venga riconosciuto. Anche perchè quel denaro mi servirà per potenziare la squadra. Iervolino è stato chiaro: se riesco a vendere, posso spendere. Non è una spada di Damocle, però è dura perchè c'è una tempistica particolare e c'è il rischio che si arrivi all'ultimo giorno con gente sul groppone e strategie altrui. Mi interfaccio quotidianamente con l'amministratore Milan, se c'è la percezione di fare qualche operazione di livello vorrei che arrivasse l'ok. Un sacrificio momentaneo deve essere fatto. Far arrivare gente importante vuol dire trainarsi dietro chi arriverà in un secondo momento".

In ritiro, però, si andrà con tanta gente che vuole andare via. Che tempistica prevede per comporre il mosaico di cui parlava prima?

"Abbiamo perso qualche giorno perchè stavo lavorando in funzione del 3-5-2. Con il nuovo mister c'è un cambio di rotta e passeremo al 4-2-3-1. Alcuni calciatori attenzionati sono usciti di scena automaticamente. Magari ci sarà anche qualcuno di questa rosa che vorrà restare perchè si creerà un'aria nuova, magari troveremo facce agguerrite e incazzose. Se retrocedi devi provare a riprenderti quello che hai dentro. Ho una voglia matta di lavorare, sono stato fermo quattro anni e le regole di ingaggio le detto io.

Vuoi andare via? Ok, provo ad accontentarti. Non ti metto fuori rosa nè uso strategie che non ti portano da nessuna parte. Io convoco tutti, nessuno resta a casa o si allenerà separatamente. Però se non si creano i presupposti per cedere, dovranno restare col coltello tra i denti senza prendere in giro la gente".

Domanda per il mister

Nella sua unica esperienza da allenatore in prima è retrocesso. Cosa è cambiato nel tempo?

"Stiamo parlando di 6 anni fa. Quell'esperienza mi ha aiutato tanto, non ripeterò errori dettati dall'inesperienza. Mi sentivo pronto a guidare l'Empoli, squadra che da calciatore mi permise di giocare a un certo livello. Il presidente mi affidò l'incarico, all'ultima giornata purtroppo non abbiamo mantenuto la categoria. Successivamente, però, sono stato in ambienti terribilmente superiori a quello. Non conta solo l'aspetto tecnico-tattico, ma anche la gestione quotidiana.

Anche nel rapporto con i giornalisti. In passato ho sbagliato, anche nell'ordinario. Avere al mio fianco un direttore che mi ha voluto fortemente è un vantaggio. Dò aiuto e ne devo ricevere, siamo tutti sulla stessa barca. Ho l'autostima necessaria per guidare la Salernitana in una piazza meravigliosa, ma delicata".

Quanto può aiutare aver lavorato con maestri come Sarri e Spalletti?

"Aggiungerei anche Giampaolo. Io ho le mie idee. Giocherò con la difesa a quattro, questo è il dogma di partenza. Poi è ovvio che mi adeguerò ai calciatori a disposizione e che in direzione ci porterà il mercato. Devo rispettare le caratteristiche degli atleti. Ok ordine, ok proporre il proprio credo, ma mi devo appoggiare sul gruppo che ho e che il direttore mi metterà a disposizione. Centrocampo a due o a tre cambia poco, a patto che le mezzali abbiano tempi di inserimento e proprietà di palleggio".

Andrè Anderson le piace?

"Calciatore e uomo fortissimo, se lo chiediamo ce lo danno"

Interviene Petrachi: "Non faccio l'avvocato e non devo difendere il presidente. E' appassionato di calcio, ma non ha la competenza necessaria. Lui dice che la squadra è forte, se contestualizziamo determinati calciatori che abbiamo in rosa come Dia, Maggiore, Bonazzoli, Bradaric e Pirola ci rendiamo conto che sono da serie A. Lui pensa: "Vincono facile in B, con la sigaretta in bocca". Io penso invece che trattenere chi non vuol restare sia un danno enorme. E' vero che ds e allenatore possono dare motivazioni, ma c'è chi non vuol sentire e fa finta di nulla. Io gli ho detto "Ma magari restassero Dia e Bonazzoli, avremmo la coppia più forte della categoria"...ma non è così.

L'appeal della Salernitana è ancora fortissimo, ve lo assicuro. Ho parlato con 12 calciatori, ritengo di essere una persona credibile nel mondo del calcio e di parola. E' una piazza ambita e la mia speranza è che il presidente si possa innamorare di nuovo di questo popolo restando accanto a noi. Perchè le risorse che potrebbe investire sono tantissime, nel primo periodo lo ha dimostrato. Mi auguro di fargli tornare l'entusiasmo e la voglia per costruire una rosa forte".

Anderson arriva?

"Il mercato lo faccio io, ovviamente. Non sentirete mai nomi dal sottoscritto perchè altrimenti qualcuno ce lo toglie. Speriamo non accada con Anderson".

Con il cambio societario avreste potuto spendere di più e se c'è un giocatore che guadagna tanto ma vuole restare come vi regolerete?

"Ben venga che qualcuno si avvicini a me chiedendomi di restare. Mi farebbe piacere. La società mi ha dato carta bianca, so che se voglio posso trattenere qualcuno in organico pur rapportandomi all'equilibrio del monte ingaggi lordo che non è basso relativamente alla categoria. Sul tetto massimo non mi pronuncio pubblicamente, non devono fare le pulci a casa mia".

Interviene Milan: "Non è un mistero, e lo ha ribadito Iervolino, che abbiamo iniziato da subito ad ascoltare chi ha interesse ad entrare in questo mondo. Abbiamo iniziato un percorso con alcuni interlocutori, uno in particolar modo, che vi ha trasformato anche in giornalisti finanziari. Devo dire che determinate trattative si chiudono in tanti mesi, non in poche settimane. Non c'è stata un'attesa inutile e inconsapevole. Abbiamo interrotto una determinata operazione, non c'erano i presupposti.

Anche il direttore sportivo ha fatto una chiacchierata informale con questi signori, per tenerci pronti in caso di esito positivo. Qualche giorno fa abbiamo deciso di concentrarci su questa stagione. Non voglio che si cada in una informazione sbagliata o di parte, poi ci sarà modo di approfondire faccia a faccia senza portare via del tempo all'allenatore e al direttore sportivo che restano al centro della conferenza stampa di oggi".

Al mister:

E' più preoccupato dal ritardo accumulato o di ritrovare in gruppo tanta gente che vuole andare via?

"Non sono assolutamente preoccupato, la voglia è talmente tanta che sono serenissimo. Non voglio che passi il messaggio che sono presuntuoso, so che ci sono tante di quelle cose da fare che non mi soffermo su ciò che va oltre e che compete al direttore sportivo. Petrachi mi ha scelto, c'è stato subito feeling e sappiamo in quale direzione dobbiamo andare. Partiremo il 9 per Rivisondoli dopo i classici due giorni per le visite mediche. Noi non dobbiamo fare promesse, parlare di obiettivi è sbagliato.

Il fatto di essere retrocessi non vuol dire stravincere e non ci conviene fare proclami. Vogliamo portare la gente allo stadio, si percepisce l'amore per la Salernitana e dobbiamo ricompensarvi. Io ho solo il lavoro come arma a mia disposizione. Siamo in uno stato embrionale del progetto, attraverseremo le difficoltà aggiungendo mattoncino su mattoncino giorno dopo giorno".

Su Petrachi:

Novità per il centro sportivo?

"Ci dobbiamo attrezzare per lavorare nel migliore dei modi. Nel centro sportivo si creano i rapporti, è il luogo dove vivi il tuo tempo. Anche più rispetto alle famiglie. Il confronto con il dottor Milan è costante, è una questione importantissima".

Candreva e Fazio restano?

"Fazio è stato un mio calciatore nella Roma, gli ho detto che della vecchia squadra vorrei eliminare il più possibile. Anche lui è reduce da una retrocessione e, onestamente, chi retrocede non è sereno. Al secondo passaggio sbagliato, ecco che ripartono i fischi del pubblico. Preferirei cambiare il più possibile, e il mio discorso non riguarda la qualità.

Chi resta deve sopportare le eventuali critiche. Stesso discorso per Candreva. La retrocessione è stata un trauma, lo accompagneremo in quest'uscita. C'è un progetto sostenibile basato sui giovani. E' un atleta fortissimo, ma ha un portafoglio grandissimo. Se resta, che cosa vi ho raccontato sino ad ora? Ho visto tante partite della Salernitana ed era tra i pochi che non mollava, dando tutto. Ma occorre una ventata di freschezza".

Legowski farà parte del progetto?

"E' un buon giocatore che si è trovato in un contesto particolare. Per noi potrebbe restare, ma devo guardarlo negli occhi. Non ho avuto la possibilità di parlare con nessuno di persona, tanti stanno in vacanza e ti rispondono dopo tre giorni. Chi rimane dovrà avere il coltello tra i denti".

Che Arechi si aspetta alla prima di campionato?

"Sono un ambizioso e mi reputo uno che non sa perdere nemmeno quando gioca a ping-pong. Il premio che ho messo a mister parte dai playoff e finisce con la vittoria del campionato. Io non posso sbandierare nulla, siamo all'anno zero e c'è tanto da ricostruire. Dalla gente mi aspetto comprensione, anzitutto. Credo che i tifosi stanno capendo la difficoltà della Salernitana.

Sono nel calcio da 40 anni, ho girato poco la città e sono stato chiuso in sede dalla mattina alla sera ma ho incontrato tanta gente che mi ha emozionato. Mi hanno chiesto di non dimettermi, di non andare via Si fidano delle mie potenzialità. Non ho fatto ancora nulla, eppure mi stimano e questo mi dà la forza".

Ci sarà un'area scouting?

"E' la mia linfa. I miei collaboratori, periodicamente, mi daranno dei nomi e io poi mi muovo per vederli dal vivo. Feci un viaggio in Sud America per vedere Bremer. Senza segnalazione, non mi sarei accorto dell'esistenza di un difensore di quel livello. Di tasca mia ho continuato a pagare tre scout pur essendo rimasto fermo per tre anni.

Mi sono mantenuto vivo, aggiornato, non potrei sopravvivere senza un'area scouting di spessore. Ora mi devo mettere a cercare il terzino, non il quinto. Gente predisposta a fare le diagonali difensivi, cosa sulla quale il mister lavora in modo maniacale. Se non mi avvalgo di collaboratori di cui mi fido, c'è poco da fare. A Roma ne avevo sei, qui ce ne sono due. Gente che deve guardare con i miei stessi occhi. Uno è mio nipote, Bruno Petrachi, con me da 10 anni. L'altro è Francesco Leo, analista. A campionato iniziato ci inizieremo a muovere".

Mister, che serie B si aspetta?

"Rispetto alla A c'è enorme differenza, ma il gioco del calcio è uguale in tutte le categorie. E' ovvio che la squadra deve avere totale conoscenza di ciò che si deve fare, dell'avversario, di ciò che serve per vincere quante più gare possibili. Non sono tra quelli che chiede gente fisica, a me interessa l'atleta che sa giocare al calcio. Nella squadra attuale, a centrocampo, ho persone di spessore assoluto, a patto che siano motivati. E' questo che farà la differenza. La Lazio ha perso a Salerno pur essendo terribilmente più forte, invece abbiamo avuto problemi perchè eravate più carichi e intensi".

Si torna su Milan

Cosa ha fatto di male la piazza per ritrovarsi un presidente che ha rifiutato di incontrate giornalisti e tifosi? Contestare virtualmente un proprietario dopo una retrocessione del genere è lesa maestà? La colpa è stata soprattutto della sua...

"Aver condensato molte cose nella giornata di oggi ha dato tanta energia alla stanza. Oggi abbiamo presentato la nuova stagione, abbiamo deciso col presidente di mettere un punto di partenza. Non penso che ci sia rabbia da parte del dottor Iervolino, nè astio nei confronti dei tifosi. Non lo ha mai manifestato, anzi è sempre molto attento a quello che la piazza chiede e pretende. Non è un presidente arrabbiato uno che investe 100 milioni di euro di tasca sua, non dalle sue aziende. 

Sicuramente, nel percorso di un uomo vincente, c'è anche un momento fatto di scelte. Prima che si scaldasse la sala, aveva ribadito affetto verso club pur ammettendo che gli impegni sono tanti e non può seguire come vorrebbe. Quella è un'altra tipologia di presidente. Iervolino dà al calcio, non vive col calcio. Se non è sinallagma fare un aumento di capitale da 15 milioni che doveva fare? Noi nei prossimi tre anni vogliamo far bene, Petrachi è una testimonianza concreta. Tutto il resto è chiacchiere e parole.  

La passione c'è ancora, anche il direttore è rimasto colpito dalla voglia di ritornare in asse pur con la lungimiranza e la lucidità necessaria. Appesantire i bilanci comporta il fallimento, è accaduto anche a Salerno. Io presidente? No, le comunicazioni le darà il patron quando lo riterrà opportuno".

Ma questo feeling costante con la Lazio?

"Non nascondo che ho un ottimo rapporto da tre anni con il direttore sportivo Fabiani. Ma la Lazio è come tutte le altre squadre, non vedo alcun tipo di dietrologia".

Interviene Petrachi: "L'operazione Tchaouna era stata già chiusa dal dottor Milan prima del mio arrivo. Con Fabiani ho parlato del mister, visto che aveva un contratto in essere con loro. Mi ha aiutato a tesserarlo il prima possibile. Se lì c'è qualche giocatore che a me piace, lo prenderò. Ma, sotto questo punto di vista, sono una persona libera e non ho situazioni per cui devo qualcosa a qualcuno. Stesso discorso per gli agenti".

Ore 18 - Finisce la conferenza

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 luglio 2024 alle 17:57
Autore: Lorenzo Portanova
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