Una figura che sarebbe tremendamente mancata alla Salernitana nell'ultima stagione in serie A ora verrebbe perfettamente incarnata da Gianluca Petrachi, professionista dalle doti indubbie che ha accettato di ricoprire l'incarico di direttore sportivo della Bersagliera in quello che dovrebbe essere, si spera, l' anno del rilancio granata. Il manager leccese sta entrando appieno nel suo ruolo e nell'universo Salernitana e, dall'alto della sua esperienza, ha già preso in pugno la situazione, soprattutto prendendo pubblicamente posizione in merito alla opportunità di dare un netto taglio al recente triste passato non riconfermando, se dipendesse solo da lui, alcun calciatore protagonista in negativo della cocente e umiliante retrocessione del 2023/24. Petrachi avrebbe espresso alla società parere contrario rispetto alla possibilità di tenere Fazio e Candreva a Salerno, a dire il vero trovando la facile sponda in una proprietà che ha come primi obiettivi ridurre il monte ingaggi e il vendere prima del comprare.
In una programmazione basata sulla sostenibilità, che è termine più gentile di austerity, compiere sforzi ingenti per trattenere atleti di livello, ma demotivati e gravati mentalmente dalle scorie negative del salto all'indietro, non sarebbe strada percorribile né conveniente. Con questa strategia, oltre ai già citati senatori, anche per Maggiore, Bonazzoli, Sepe, Kastanos, Pirola, Bradaric e Dia vedrebbero concludersi senza colpo ferire la loro avventura in maglia granata. Attenzione, però, all'abile mossa del neo ds campano: nessuna resterà a casa a svernare e nemmeno si potrà andare in ritiro per allenarsi in disparte sentendosi fuori ufficialmente dal progetto tecnico di mister Martusciello. Non si ripeteranno gli errori della scorsa stagione, tra le principali cause della pessima annata del cavalluccio marino, si userà il pugno duro da subito verso tutti i tesserati sotto (lauto) contratto, che saranno chiamati a sgobbare e sudare a Rivisondoli in attesa degli eventi di calciomercato.
La decisione è forte e denotante carattere, nonché ben motivata dal non voler trasmettere messaggi di separazione in casa sia agli atleti che soprattutto ai potenziali loro acquirenti, i quali dovranno corrispondere alla società granata il giusto e congruo valore del cartellino di questi big per la serie B, che restare non vogliono. Il cartello a via Allende dice "vendesi", non "svendesi", e regali non se ne faranno né a calciatori e procuratori, né alle società che busseranno alla porta di Iervolino. Altro discorso potrebbe essere ragionare su più tavoli e con una più ampia visione con determinati procuratori influenti e provare a raggiungere determinati compromessi per portare in Campania qualche elemento di valore ed affidabilità, che sappia fare da riferimento ai probabili tanti giovani del nuovo organico e aiuti Martusciello e Petrachi a gestire il loro spogliatoio. Il telefono dell'uomo mercato salentino è già bollente in questi giorni con la necessità di rivedere i piani ed accantonare operazioni divenute quasi impossibili alla luce del nuovo vecchio diktat di patron Iervolino, non voglioso di investire più denaro nella sua creatura sedotta, vilipesa ed abbandonata.
Vandeputte è sfumato, Coda e Tutino resteranno sogni di inizio estate e arrivare a qualche big sarà assai difficile per Petrachi, che pur avrebbe chiesto qualche sacrificio extra alla proprietà per lanciare un input alle rivali e per favorire la ricostruzione della squadra grazie alla maggiore credibilità ed appeal che potrebbero seguire a siffatte operazioni di mercato. L'appello dovrebbe cadere nel vuoto con le casse societarie campane che sarebbero già orfane delle somme introitare con il ricco paracadute, dal momento che esse per la stragrande parte sarebbero state destinate a ripianare i debiti cagionati da mosse errate e anche a ristorare in parte il presidente delle spese e delle anticipazioni sostenute.
Il compito di Petrachi è arduo e rasenta il confine del miracoloso, dovendo il direttore sportivo cedere presto per fare cassa, non potendo spingere troppo per non rischiare svendite e non potendo troppo rinviare per non rischiare di rendere inutile o quasi il romitaggio abruzzese e di vedersi sottrarre gli obiettivi di mercato da più solerti ed operativi club rivali. L'ex ds del Torino di Cairo ha una sola certezza: quella di avere davvero carta bianca nelle scelte essendo così stato eletto a fulcro del nuovo progetto Salernitana, per uno Iervolino che gli chiede di vendere bene e comprare poi meglio, di ricostruire per tornare in A in due o massimo tre anni, di produrre future provvide plusvalenze e di gestire a tutto tondo l' universo granata in previsione di un suo imminente ulteriore defilarsi. No, non cadete in errore, il nuovo ds della Bersagliera è Gianluca Petrachi non San Matteo!
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