Ci risiamo, è appena iniziata l'ennesima settimana decisiva che condurrà ad una nuova gara da ultima spiaggia da non fallire per nulla al mondo per la Salernitana ed il suo condottiero Roberto Breda. Le stesse condizioni vi erano a Cesena, prima ancora in casa con il Frosinone e risalendo più all' indietro allo stadio dei Marmi di Carrara, perché è da settimane che si sottolinea questo clima da dentro o fuori, questa partita della vita per i colori granata. La classifica è cattiva e preoccupante da tempo per una Bersagliera che la popola pressoché ininterrottamente da due anni a questa parte, ma le gare che vanno diminuendo contribuiscono a rendere la situazione sempre più gravosa a livello di percezione dell'ambiente e della squadra stessa. I giocatori della Salernitana e lo staff tecnico starebbero finora dimostrando di accusare eccessivamente queste pressioni e questa ansia da prestazione, anzi da risultato, dal momento che ora conta assai poco ben giocare rispetto al portare i punti a casa.

La teoria dei condizionamenti da classifica reggerebbe anche osservando le partenze difficili dei granata e i miglioramenti di performance a gara in corso, con ciò denotando che non vi è deficit di condizione fisica ma crescita di rendimento allorquando non vi sia più nulla o quasi da difendere o da perdere. L'eccessiva prudenza con cui più volte gli uomini di Breda hanno approcciato gli ultimi match indicherebbe proprio una certa insicurezza nei propri mezzi e una negatività che prevale a livello emotivo. Partire cauti presidiando le posizioni può dipendere da questo come da indicazioni precise che nella preparazione delle partite vengono impartite dalla guida tecnica campana, ma sicuramente questo è un atteggiamento non da ripropone bensì da modificare anche in modo netto e radicale. La classifica da risalire deve diventare uno stimolo forte e deve fornire carica ed aggressività supplementare, in modo da cambiare spartito e mentalità ed approcciare soprattutto in casa le gare in modo diverso e più propositivo.

Occorre che l'avversario, specie quello che occupa posizioni più nobili della graduatoria, capisca come vi sia da lasciare i punti e da puntare su altre partite per inseguire il risultato positivo utile al suo obbiettivo. La squadra dovrà trascinare il pubblico e infiammare lo stadio, non viceversa, in quanto il principe degli stadi torni un fortino inespugnabile mai si dovranno offrire prove scialbe e pavide come la prima frazione di gioco della Salernitana contro il Frosinone. Dal punto di vista squisitamente tecnico e tattico la formazione iniziale proposta dal trainer trevigiano al Dino Manuzzi sabato scorso riteniamo si sia guadagnata sul campo la possibilità di essere riproposta in toto con il Modena, dando così continuità e fiducia ai suoi interpreti e puntando su Ferrari, Soriano e Verde come leader e trascinatori della truppa. Ora come ora è necessario non operare frequenti rivoluzioni e creare delle gerarchie più definite, onde evitare di fomentare insicurezza e frustrazione nel gruppo, con ciò, però, non facendo calare la tensione e la concentrazione di chi partirà dalla panchina, perché nel calcio moderno si gioca in sedici e non in undici.

Il mister del cavalluccio marino in queste settimane dovrà lavorare non soltanto, però, sulla testa dei suoi ragazzi, ma anche sulla gestione delle palle inattive, sia quando si offende che laddove si difenda, sugli schemi offensivi che dovranno condurre a marcare qualche rete in più e, infine, sulle possibili varianti a partita in corso, uno dei punti dolenti della Salernitana targata Breda. L'ex mediano bandiera granata degli anni novanta ora lavori tranquillo e sereno, forte della fiducia nuovamente incassata da Iervolino e soci e si fermi pertanto il toto-allenatore che sta serpeggiando tra addetti ai lavori e tifoseria a causa degli ultimi scarsi risultati della Bersagliera. I tanti nomi circolati nelle ultime settimane, tra cui i più realistici Martusciello e Ballardini e i decisamente improbabili se non puramente fantasiosi Delio Rossi e Sarri, siano messi da parte e non evocati, perché davvero occorre salvare il vessillo granata e stringersi attorno a coloro che in questo momento la rappresentano e difendono.

Breda abbia tutto il sostegno ed il supporto dell'ambiente e dello stadio sabato prossimo con i canarini, ma, di suo, trasmetta più carica e convinzione, tanto nel dirigere allenamenti quanto nel preparare la sfida e nel dirigere la squadra dalla panchina. Adrenalina e voglia di salvezza siano ingredienti imprescindibili da qui a fine campionato, perché i giocatori si vedono in queste situazioni. Se hai tempra e carattere qui ti esalti e mangi letteralmente l'erba, se non sei da Salernitana e non hai sangue nelle vene allora tremi, hai le gambe pesanti ed il fiato corto, e così non aiuti il gruppo ed è meglio che ti tiri fuori. L'impresa del 2022 della salvezza del 7% in massima serie sia di pungolo, perché il patron era sempre Iervolino e perché parliamo di tre anni fa, non di preistoria.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 05 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Raffaella Sergio
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