Era a Cittadella, assieme ai consueti compagni di viaggio, ed è stato costretto a tornare a casa in virtù della sospensione dei campionati. Il presidente Antonio Carmando, a Radio Bussola, ha dichiarato quanto segue:

"Noi che amiamo la Salernitana sappiamo che il rischio è sempre dietro l'angolo. La speranza era quella che la partita si giocasse regolarmente, con il nostro tifo sugli spalti per spingere la squadra. La morte del Papa, però, è un evento straordinario e purtroppo la Federazione ha sospeso tutte le attività calcistiche. Io ricordo che un tempo si giocava soltanto la domenica, oggi si scende in campo tutti i giorni con orari sfalsati e gare invernali alle 21 con un freddo tremendo.

E' alla base che c'è disorganizzazione, una confusione totale che va in direzione opposta al rispetto verso i tifosi. Vorrei tanto che i vertici andassero a casa, invece sono legati alla poltrona eppure gli errori sono sempre gli stessi. Con tutto il rispetto per il Santo Padre, verso il quale ho un sentimento di stima e affetto per aver cambiato le regole della Chiesa, ma si dovevano considerare anche le esigenze di migliaia e migliaia di persone scendendo in campo con il lutto al braccio e con un minuto di raccoglimento. Sull'onda emotiva hanno deciso senza ragionare. E se la partita fosse già iniziata cosa avrebbero fatto?".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 22 aprile 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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