Se questa partita fosse capitata in un momento "normale", avremmo parlato con grande onestà intellettuale di una discreta prestazione, di un risultato bugiardo, di qualche episodio arbitrale discutibile e di una squadra in crescita sul piano del gioco. Oggi, però, la Salernitana è davvero ad un passo dal baratro, sta collezionando numeri horror settimana dopo settimana e sta disattendendo completamente le aspettative di una tifoseria che, anche a Cesena, ha cantato e sostenuto per 95 minuti restando di ghiaccio quando Cerri ha sbagliato un rigore e Prestia l'ha sbloccata un minuto dopo.

Guardare il bicchiere mezzo pieno con una Salernitana che non vince da un mese, che ha una delle peggiori difese, che ha perso 14 gare e che ha conquistato due punti nelle ultime 4 gare con avversari ampiamente alla portata è impossibile, anche perchè le dirette concorrenti stanno ingranando la quinta. Il Sudtirol, con quel Castori che andava preso a novembre da Iervolino, è gagliardo e gioca bene, la Carrarese ha fermato la Cremonese, il Cittadella ha vinto la terza gara su quattro in trasferta e i granata sono stati sorpassati addirittura da un Frosinone che sembrava spacciato.

Il responsabile principale è ovviamente Iervolino. Se la Salernitana in zona retrocessione da due anni è chiaro che la proprietà abbia le colpe principali e ora sarebbe opportuno e necessario parlare alla piazza e alla stampa locale per assumersi le proprie responsabilità e spiegare come si intende salvare una nave alla deriva. Altro che Cavani, Mertens, zona sinistra in serie A e mai più ultimi: la società rischia di essere ricordata come quella delle promesse e della doppia retrocessione consecutiva, mentre i contestati predecessori hanno garantito successi e il passaggio dalla D alla A. 

E poi Valentini. Da esonero. Dopo l'intervista fatta in settimana in cui sembrava di ascoltare un dirigente terzo in classifica, sarebbe opportuno che ci spiegasse come pensava di rinforzare l'ultima della classe con Zuccon, Caligara, Raimondo, Cerri (ma Simy è tanto peggio?), Lochoshvili, Guasone e Girelli. Un disastro annunciato, al punto che i migliori continuano ad essere quelli che c'erano già. E non ci stancheremo mai di dire che mancano all'appello un difensore centrale rapido, un centrocampista di qualità e un bomber vero, non chi sbaglia due rigori e gol con mezza porta vuota.

E infine Breda. I numeri lo bocciano, la squadra è fragile mentalmente, ha perso 4 gare su 8, non vince da un mese, sta peggiorando la sua classifica, non ha idee e le gare vengono lette malissimo. Oggi non bisognava mai sostituire Verde e Soriano, non ha senso togliere Corazza che stava facendo benissimo (ci ha messo un mese e mezzo per capire dovesse giocare?) nè capiamo il criterio con cui si lascino a casa tre attaccanti affidandosi a "centrocampisti che possono fare i trequartisti".

In questo contesto così modesto Simy e finanche Braaf farebbero la loro figura. E ancora non capiamo come si possa dare spazio nel finale a un Hrustic letteralmente sparito dai radar (ed entrato come peggio non poteva, lui sì che dovrebbe andare un po' in tribuna) senza prendere in considerazione Adelaide. E Ghiglione merita il posto più di Stojanovic e Gentile?

Insomma, un disastro annunciato. Perchè in estate c'era un direttore sportivo che voleva prendere gente forte, ma gli veniva detto che bisognava cedere al netto di incassi importanti e paracadute.

Dopo la retrocessione peggiore della storia del calcio c'era l'obbligo morale di allestire uno squadrone, non di badare al risparmio e partire per il ritiro in condizioni che spinsero Sottil a "fuggire" il giorno prima delle visite mediche. Se ricordiamo cosa è accaduto da febbraio in poi (e stiamo pagando ancora gli orrori targati Sabatini) possiamo dire che in fondo è già un miracolo essere ancora matematicamente in gioco. Ma la cura è stata peggiore del male. E richiamare Petrachi e Martusciello sarebbe una mossa intelligente.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito
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