E' stato uno dei protagonisti della rinascita della Salernitana, un dirigente serio e competente che stravinse il campionato di Seconda Divisione e che pose le basi per i successivi trionfi che portarono i granata di Lotito e Mezzaroma in serie B. La redazione di TuttoSalernitana ha avuto il piacere di intervistare l'ex direttore sportivo Massimo Mariotto. Ecco le sue dichiarazioni:

"Seguo sempre con affetto la Salernitana, mi sento uno di voi e sono rimasto tifoso. Certamente la situazione di oggi non deve sorprendere, purtroppo. La scorsa estate c'è stata tanta confusione e anche un direttore sportivo esperto come Petrachi ha fatto fatica. Se negli anni, però, si cambiano dirigenti, allenatori e calciatori vuol dire che il problema è a monte. Ed è un vero peccato, visto che domani ci saranno 15mila spettatori e la gente di Salerno ha confermato di essere un valore aggiunto imprescindibile".

L'analisi entra poi nel dettaglio, con un excursus che fa capire tante cose: "Il peccato originale fu la cacciata di Sabatini dopo una salvezza miracolosa e che resterà per sempre nella storia del calcio italiano. In quel momento una società di neofiti mostrò approssimazione e presunzione, con dichiarazioni e proclami che non hanno aiutato la Salernitana a crescere. Non c'è mai stato un progetto chiaro, abbiamo avuto un altro esempio nella passata stagione. A febbraio la retrocessione era già acclarata, sarebbe stato opportuno blindare un allenatore esperto della B come Inzaghi e coinvolgere quei 4-5 giocatori di spessore e d'esperienza facendo capire che sarebbero stati il fulcro della rinascita. Invece confusione su confusione fino all'attuale terzultimo posto".

Mariotto parla poi della gara di domani: "Match difficilissimo, venderanno cara la pelle anche se sono ultimi e quasi spacciati. Se si pensa di fare una passeggiata si commette un errore clamoroso. Marino ha avuto un impatto importante. Dispiace per Breda, uno che ama tanto Salerno, ma vedo un allenatore che si è calato subito nella realtà di Salerno, che misura ogni parola quando parla e che da tempo non ostentava un entusiasmo del genere. La squadra ora deve sentirsi responsabilizzata, gente come Verde e Ferrari deve metterci la faccia e fungere da traino altrimenti non ti salvi. Il calendario prevede una serie di scontri diretti, a partire da domani bisognerà affrontare ogni match come fosse una finale".

Sulla lotta salvezza: "Da chi ha 38 punti in giù sono tutte coinvolte. La Sampdoria ha raschiato il fondo del barile chiamando gente che ha fatto la storia. Una mossa che ci sta. Credo, però, che non bisogna fare retro-pensieri: la salvezza passa per il campo e basta, giochi e giochetti appartengono al passato. Dico una cosa: la Salernitana, rispetto alle altre, ha il vantaggio del pubblico. Nei momenti di difficoltà so che Salerno è capace di ricompattarsi e i tanti biglietti venduti confermano quanto sto dicendo. E' un'arma in più che sposta gli equilibri, Cittadella e Mantova mica hanno la stessa spinta?".

Infine angolo amarcord e riferimento a Valentini: "Cosa avrei fatto io dopo l'esonero di Breda? Capisco il collega che subentra in una situazione delicata e vuol giocarsi le sue carte fino alla fine. Ma se ti esprimi pubblicamente in modo così netto devi poi agire di conseguenza se i fatti vanno in direzione opposta. Io a Salerno mi trovavo benissimo, ma quando chiudi per Castagnetti e Troiano in C1 ed è sempre un no da parte della società è ovvio che faccio un passo indietro seppur a malincuore. Ma ricordo benissimo quell'esperienza e vi porto nel cuore. Vincere lì è speciale per davvero".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 24 aprile 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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