Una lunga carriera da calciatore, la possibilità di giocare in piazze calde e prestigiose come Ascoli, Salerno, Trieste, Pisa e Vicenza e quel mix tra qualità, velocità e cattiveria agonistica che gli ha permesso di togliersi diverse soddisfazioni e di conquistare il cuore di tantissime tifoserie. Leonardo Davide Gatto, attualmente svincolato, aspetta la chiamata giusta per rimettersi in pista e per tornare a calcare il manto erboso.

Del resto, a 32 anni, c'è tutto il tempo per fare ancora la differenza sia in serie B, sia in Lega Pro, soprattutto ora che ha messo definitivamente alle spalle il grave infortunio che ha inficiato il suo percorso in D con la Sanremese. Durante la trasmissione TuttoSalernitana, in onda su Seitv, l'esterno di Trebisacce ha dichiarato quanto segue:

"Mi sento ancora un giocatore, nel recente passato ho rifiutato alcune offerte per poi sposare tra i dilettanti la causa della Sanremese. Purtroppo mi sono fatto male subito, ho subito la rottura del crociato e sono rimasto fermo per sei mesi. Ora mi sento benissimo, ho completato al meglio la riabilitazione e aspetto una chiamata per rimettermi in gioco. Ho tantissime motivazioni, sono carico. Nel frattempo, però, immagino il mio futuro e spero di poter essere un buon direttore sportivo".

Gatto rivolge un pensiero anche alla Salernitana, sua ex squadra:

"Lì mi sono trovato benissimo, parlerò sempre bene della piazza e dei colori granata. Nella prima stagione, pur non avendo molto legato con mister Menichini, mi misi a disposizione e festeggiammo la salvezza nello spareggio playout con il Lanciano. Scendere in campo davanti a 20-25mila persone che nei 90 minuti ti spingono fa la differenza, è un qualcosa che ti resta nel cuore per tutta la vita.

Tornai qualche anno dopo e, nel modulo di mister Bollini, riuscii a esaltare le mie caratteristiche. Vincemmo il derby di Avellino e furono in mille ad aspettarci al campo di allenamento per festeggiare insieme. Per una serie di motivi andai via a gennaio, quando arrivò Colantuono che attuò un sistema di gioco differente. Fosse dipeso da me, non avrei mai lasciato Salerno. Seguo con affetto la Salernitana e sono convinto che sarà la tifoseria il fattore determinante per superare le diffcoltà, lì il 50% dei risultati dipende dall'apporto della gente".

Sezione: News / Data: Sab 16 novembre 2024 alle 15:30 / Fonte: Luca Esposito per TMW
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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