Un alone di mistero (immancabile) e un nugolo di dubbi (inevitabili) avvolgono il caso Dia. L’attacco di malaria reso noto giovedì sera dalla FSF, la federazione senegalese, ha costretto l’attaccante della Lazio a saltare la partita con il Burkina Faso e a rimanere bloccato a Dakar. Dia aspetta di conoscere l’esito di alcuni esami imprecisati (forse lo stadio di sviluppo del parassita malarico) per fare ritorno a Roma, i risultati sono attesi per oggi.

Questo filtrava ieri da Formello. I medici della Lazio sono in contatto con i medici della nazionale senegalese, unica fonte di informazione. Ma i contatti non sono frequenti e non proprio ragguagliati. C’è chi ha addirittura dubbi sull’effettivo accertamento della malattia. I particolari del caso, la certificazione del contagio, l’origine, ossia la puntura della zanzara (del genere Anopheles) che la trasmette, i tempi di incubazione, non sono ancora verificabili.

Misteri e dubbi confondono e non chiariscono l’evoluzione della vicenda, innanzitutto quale sarà l’iter da seguire al rientro di Dia in Italia, se sarà o meno disponibile per Lazio-Bologna di domenica 24 novembre. Non è chiaro neppure se il giocatore sia fermo o si stia allenando a parte. Di ieri la notizia, rimbalzata dal Senegal, che dava Dia in campo a svolgere lavoro differenziato nel ritiro della sua nazionale. Ricostruzione smentita dalla Lazio.

Sezione: News / Data: Sab 16 novembre 2024 alle 10:00 / Fonte: corrieredellosport.it
Autore: Lorenzo Portanova
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