Qualcuno dirà che a gennaio eravamo tra quelli che commentavano positivamente l'apparente ritorno di Iervolino sulla scena invitando l'ambiente ad avere fiducia in un nuovo corso contraddistinto dall'arrivo di un nuovo direttore sportivo, di un allenatore amato dalla piazza e da calciatori affamati di riscatto e presi in rapida successione come raramente abbiamo visto dalle nostre parti.

Oggi, che siamo fortemente critici e preoccupati per le sorti della Bersagliera, qualcuno ci "presenta il conto" riproponendo alcuni articoli pubblicati due mesi fa. Ed è legittimo, ci mancherebbe. Rispondiamo, con la consueta onestà, che eravamo consapevoli che Girelli, Guasone, Corazza, Raimondo, Zuccon e Caligara non potessero cambiare il volto di una squadra ultima in classifica, che Breda non fosse il mago degli allenatori e che Valentini venisse da un periodo di inattività inspiegabile visto che ad Ascoli aveva comunque vissuto una stagione da protagonista.

Tuttavia, in quel momento, era necessario spingere, far passare messaggi positivi, aiutare nel nostro piccolo la Salernitana ad affrontare al meglio le gare incentivando i tifosi a tornare in massa allo stadio per dare quel contributo imprescindibile che, a conti fatti, ha consentito al cavalluccio marino di portare a casa i delicatissimi scontri diretti con Modena e Reggiana e di rimontare nella ripresa col Frosinone.

Oggi dobbiamo però prendere atto che non sia cambiato assolutamente nulla e che la società non ha tratto alcun insegnamento dagli errori commessi in questi 18 mesi surreali, ricchi di contraddizioni, licenziamenti e decisioni che si fa fatica a spiegare razionalmente. Esonerare Breda avrebbe consentito al club di lanciare un segnale, di far capire alla piazza che ci fosse la volontà di giocarsi tutte le carte a disposizione per restare in serie B e salvare il salvabile.

Invece niente di tutto questo. La proprietà non ha investito in una nuova guida tecnica, Valentini ha bocciato il ritorno di Martusciello anche perchè l'esonero di Breda poteva comportare il suo licenziamento e, domenica pomeriggio, il patron era ancora una volta assente in tribuna. E la maturità della piazza è tale da spingersi oltre il rettangolo verde e da chiedersi: quale sarà il futuro della Salernitana sia in caso di salvezza, sia se dovesse essere serie C? Quest'assordante silenzio alimenta voci su voci, uscire allo scoperto aiuterebbe tutti a capirci qualcosa in più.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 aprile 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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