Premessa numero uno: ok il riavvicinamento del proprietario, ma era meglio una conferenza stampa con il contraddittorio piuttosto di un soliloquio di 45 minuti. Per carità, utile comunque a chiarire tanti aspetti, ma la stampa locale avrebbe voluto approfondire diverse tematiche dopo mesi e mesi di silenzi. Siamo certi che ci sarà comunque occasione per la famosa stretta di mano che consentirebbe di ricreare un clima di collaborazione che può fare la differenza.

Premessa numero due: i commenti sotto il post in stile "grazie presidente", "Iervolino numero uno", "con te fino alla morte" destano qualche perplessità. Assolutamente legittimo che ci siano tifosi che si fidano a occhi chiusi di Iervolino, ma ora è tempo di aspettare i fatti senza cambiare opinione come le bandiere per un'intervista sicuramente rassicurante sotto tutti i punti di vista, ma che ha lasciato in eredità una serie di interrogativi.

Ciò detto. La nostra redazione non ha mai lesinato critiche (costruttive e mai offensive, ci mancherebbe), anche quando la società era osannata dalla stragrande maggioranza dei tifosi ed era ritenuta quasi infallibile. Ma non abbiamo potuto non riconoscere, con onestà, che da un mese e mezzo ci sia la sensazione che qualcosa stia cambiando. Iervolino ha finalmente capito che è il presidente a dover prendere decisioni senza fidarsi di consiglieri, presunti esperti e gente che è venuta qui solo per arruffianarsi la piazza e che ha fatto più danni della grandine dal punto di vista calcistico.

Per cui ha una sua logica immaginare che, una volta raggiunta la salvezza, ci sia la volontà di avviare per davvero un progetto ambizioso. Sia chiaro: non cambia l'idea che il mercato di gennaio avesse dovuto portare in dote un altro titolare per reparto, ma allo stesso tempo la Salernitana è seconda in B per monte ingaggi e questo è un dato che comunque merita rispetto.

E poi la "confessione": diverse persone hanno "tradito" la sua fiducia. C'è una frase che sintetizza l'assenza di gerarchie che tanti danni ha causato alla Salernitana: "Avevo preso Sabatini per mettere ordine, poi pareggiamo col Milan, va a fare la prima conferenza stampa e pubblicamente boccia l'allenatore. Ci ha lasciato di stucco. Poi abbiamo visto i risultati". Iervolino avrà tutti i difetti del mondo, ma non è stato molto fortunato in diverse scelte e si è fidato di gente di calcio e non di mondo che gli ha fatto gettare soldi per calciatori o contratti non adeguati.

Ma torniamo all'intervista della settimana scorsa. Legittimo lo scetticismo di chi aspetta prima di esporsi, comprensibile che ci sia anche chi voglia fidarsi. Ora contano i fatti: salviamoci e in estate si investano milioni per riportare la Salernitana dove è stata presa, quando sostituirono quella che resta ad oggi la miglior società della nostra storia. Può bastare poco per riaccendere l'entusiasmo e per accantonare (senza mai dimenticarlo) il recente passato. E solo chi ha problemi di comprendonio pensa che invogliare la gente a riempire lo stadio significhi contraddirsi rispetto alle critiche pregresse.

A tal proposito ci chiediamo: ma quale grande piazza pensiamo di essere? Biglietti omaggio, partita decisiva, gara di domenica pomeriggio, iniziative importanti e...5000 biglietti venduti? Se col Frosinone non si raggiungesse - e non si raggiungerà - quota 20mila rassegnamoci al fatto che siamo una tifoseria che "vive di rendita" rispetto ad un passato con zero social e più presenza mentre oggi si strumentalizza la Salernitana per vanagloria, popolarità o qualche manciata d'euro su facebook diffamando e offendendo chi tifa per la stessa squadra.

In fondo questo biennio disastroso non vede nessuna componente esente da responsabilità. Lunga vita agli ultras, ai club, ai 200 di Arzachena, a chi verrà dalla provincia. Il resto? Chiacchiere!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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