Nel corso della conferenza stampa della settimana scorsa, il direttore sportivo Gianluca Petrachi era stato chiaro: per il ds e per lo staff tecnico non serve a questa Salernitana "il classico medianone alla Coulibaly che recupera palloni ma poi non ha le caratteristiche che noi ricerchiamo". E 'una scelta, e va rispettata, quella di immaginare una squadra che si difenda attaccando e che provi, con il possesso palla, a limitare le sortite offensive degli avversari.

Tuttavia, sono sei gare ufficiali, ci sono numeri che sarebbe sbagliato non prendere in considerazione: ben 13 gol incassati, oltre due a partita, con i tris all'Arechi di Spezia e Pisa e una porta mai inviolata. Se da un lato sono state sicuramente negative le performance di Velthuis, Bronn e Njoh, dall'altro bisogna dire che il centrocampo rischia di essere il vero tallone d'Achille della Salernitana, visto che anche gli assenti Soriano e Adelaide sono elementi dediti alla costruzione e non all'interdizione.

Un Mamadou Coulibaly poteva dunque tornare utilissimo a questo gruppo che, dal punto di vista tattico, non è ancora riuscito a trovare un proprio equilibrio anche a causa del mercato condotto in ritardo rispetto alle altre e con tanti calciatori arrivati a ridosso del gong e a stagione ampiamente iniziata. Tuttavia la riflessione è d'obbligo: se con un calendario - relativamente - semplice all'inizio sono state incassate tutte queste reti, cosa accadrà quando i granata inizieranno ad affrontare le più forti? Restiamo dell'idea manchino come il pane un centrale difensivo forte e un mediano di "rottura"

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print