Inizierà a breve la conferenza stampa di presentazione di Marco Valentini e Roberto Breda, rispettivamente nuovo direttore sportivo e nuovo allenatore della Salernitana. Al loro fianco ci sarà l'amministratore delegato Maurizio Milan. Potrete seguire la diretta testuale qui su TuttoSalernitana, per restare aggiornati basterà premere il tasto f5.
Ore 11 - Inizia la conferenza, parla l'amministratore delegato Maurizio Milan:
"Abbiamo fatto un ennesimo cambio, è un momento importante e impegnativo per noi. I motivi che ci hanno portato a questa riflessione sono evidenti, a partire da una posizione di classifica non auspicabile all'inizio di questa stagione. E' un campionato di stabilizzazione, ma i risultati vanno ampiamente in direzione opposta. C'è stato un confronto intenso con la società, abbiamo deciso di affidarci a una nuova guida tecnica e sportiva. Oggi presentiamo due persone che conoscono profondamente la categoria, è uno dei motivi principali che ci hanno spinto a fare un'analisi approfondita di Valentini e Breda.
Li ringrazio perchè hanno accettato una sfida non semplice in una città appassionata, ma delusa. Quando si inizia un percorso in corsa non è mai facile, ma l'entusiasmo del direttore ci ha spinto a sceglierlo ad occhi chiusi. Marco Valentini ha un curriculum importante, è stato osservato della Juventus e ad Ascoli, piazza altrettanto calda come Salerno, ha conquistato risultati di un certo tipo. Con lui c'è stato da subito un intento comune, dobbiamo agire in maniera repentina. Molti di voi hanno scritto quanto avevo dichiarato, ovvero che saremmo intervenuti sul mercato nella prima settimana di gennaio.
Ecco, oggi siamo pienamente operativi dopo 24-48 di grande lavoro. La squadra sarà ampiamente rafforzata, nei prossimi giorni faremo il punto della situazione per tenervi costantemente aggiornati. Breda, invece, è una scelta che nasce anzitutto dalla stima tecnica per chi ha tante panchine in questa categoria, con sfide vinte e conquiste fatte. I risultati, anche in questo caso, sono sotto gli occhi di tutti. E poi la sua storia emoziona. A me ha raccontato l'emozione provata quando ha segnato il gol che ha permesso alla Salernitana di vincere all'Avellino.
Sin da oggi trasmetteremo alla squadra queste stesse emozioni, devono capire cosa voglia dire indossare questa maglia. Sono certo che ci siamo affidati a persone serie e pragmatiche".
Tocca a Valentini: "C'è stata subito connessione empatica e lavorativa, ci ho messo un secondo a decidere e devo ringraziare una società che mi sta già supportato in tutto. Poche chiacchiere e tanti fatti. Io sono un professionista corretto, voglio parlare con i risultati, sono una persona estremamente disponibile e sarò pronto a collaborare con tutti quanti voi.
Quanto a Breda, non c'è bisogno di fare nessuna presentazione particolare. E' un uomo che conosco, lo abbiamo scelto subito perchè il tempo è prezioso e volevo lavorare con un professionista che già conoscevo. Il passato non conta, ovviamente, pur ricordando piacevolmente l'esperienza condivisa altrove.
Le motivazioni sono altissime, oggi incontrerò la squadra e dirò che vogliamo una mentalità forte. Non mi interessano le figurine, ma chi pedala. Sono maniacale e perfezionista, pretendo da me stesso il massimo e quindi di conseguenza da tutti coloro che rappresentano la Salernitana. Il passato è passato, mi alzerò alle sei la mattina e andrò a letto a notte fonda pur di dare una mano ai granata. Voglio una Salernitana assatanata. Mi dissero che sono uno che fa venire il mal di testa ancor prima di giocare: ecco, mi piacerebbe rivedere negli avversari la preoccupazione".
Iniziano le domande, si parte con Milan chiedendo perchè a Valentini e Breda non è stato proposto un contratto pluriennale:
"Non parlerei di mancanza di programmazione. Ora siamo alla ricerca di una stabilizzazione, ho detto dopo la partita con il Catanzaro che non siamo persone di calcio ma d'azienda ma le idee sono chiare. E' evidente che il calcio amplifica cambi repentini, a differenza di altri business, ma dal passato stiamo imparando molte cose.
Siamo convinti di aver trovato le persone giuste, gente che conosce questa categoria approfonditamente. E' una sfida per tutti, c'è un accordo verbale già raggiunto il 31 dicembre legato alla salvezza che è fondamentale. Ora pensiamo alla concretezza, speriamo di fare con loro un percorso molto lungo. Contano i risultati, ora non sono dalla nostra parte ma crediamo ciecamente nel programma triennale. Voglio comunque ringraziare Petrachi, ha ereditato una situazione non facile ben operando in estate. Ma se lo abbiamo cambiato è perchè non ci convinceva l'idea di proseguire con lui.
E' un ottimo professionista, sono convinto che avrà modo in futuro di trovare altri lidi nei quali esprimersi al meglio. Ma in questo momento e con questo clima ritenevamo non fosse la persona adatta".
Ecco la prima domanda per Breda.
Lei non può essere solo l'allenatore amato dal pubblico, ma soprattutto un tecnico che deve salvare la squadra. Si deve evitare un Sabatini-bis, in sostanza. Che garanzie ha chiesto?
"Sono stato capitano, ma anche allenatore qui. E la situazione era difficile: era l'anno di Cala, del fallimento, ne ho viste di tutti i colori. E' un po' di anni che faccio questo lavoro e l'analisi è andata oltre le componenti emotive. Mi fa piacere ascoltare le parole di oggi: non mi hanno scelto per la storia, ma per la professionalità ed è quello che volevo e che cercavo. Se avessi voluto mettere pressione per tornare a Salerno, vista la storia, lo avrei fatto. Ma non ho mai forzato la mano e ne siete testimoni.
Oggi ho una grandissima opportunità. Questa non è una rosa da buttar via, che sia da rinforzare lo sappiamo tutti e c'è massima disponibilità da parte di tutti. Noi vorremmo già oggi calciatori nuovi, ma è più giusta da parte mia quelli che ci sono perchè magari potrò tirar fuori valori e situazioni inespresse, ma che sono a mia disposizione.
A Salerno non c'è mai stata una società forte come questa, la scelta di firmare per sei mesi deriva da un mio modo di pensare. Solo a Terni avevo chiesto un'opzione, è andata male e quindi torno al passato. E poi ho fatto anche un discorso egoistico: qui c'è una proprietà importante, se le cose andranno bene potrò confermare di valere anche un professionista sul piano economico"
Breda prosegue: "Ho iniziato la mia avventura sulla panchina della Salernitana in una sfida di coppa Italia contro il Sudtirol con 700 paganti, abbiamo chiuso in finale col Verona con oltre 20mila. Dobbiamo essere bravi a noi a portarli dalla nostra parte, al centro ci devono essere la squadra e lo staff tecnico provando a dominare anche in fase di non possesso. Conosco l'Arechi, so che se giochiamo in una certa maniera non avremo il dodicesimo, ma il quindicesimo uomo. Ho lavorato sempre in piazze calde, tranne che all'Entella, ma qui l'unità d'intenti è un qualcosa che fa la differenza.
Trasmettere ai ragazzi la mia storia, fatta di promozioni arrivate dopo salvezze stentate, sarà un aiuto. Ho l'etichetta di allenatore che sa subentrare, ma i miei obiettivi sono chiari e mi voglio guadagnare un percorso più lungo. Ho voglia, ha tanta voglia il mio staff, sappiamo che nessuno ci regalerà niente e condividerò quest'esperienza con Valentini. Ad Ascoli eravamo in simbiosi".
A Valentini si chiede chi abbia scelto Breda e se ci sono novità di mercato: "Sono stato cinque mesi in simbiosi con Breda, ho lavorato insieme a lui e ho fatto un solo nome nelle mie interlocuzioni con la proprietà. Loro già lo stavano seguendo e opzionando, è stato dunque naturale e semplice imboccare questa strada. Quanto al mercato, la premessa del mister mi trova d'accordo: qui sembra tutto buio e negativo, ma chi viene da fuori può toccare le corde giuste avendo una pulizia mentale differenza. Il tempo è poco, ma fateci prima mettere piede al campo per valutare la situazione.
Magari un cambio di gestione di mentalità possa far bene a qualche calciatore che oggi sembra un buco nero e che magari svolta e ci dà una mano. C'è poi ampia disponibilità da parte della società. A gennaio non si fanno le rivoluzioni, al massimo in estate. Dovremo fare degli aggiustamenti e sappiamo quali sono le lacune della squadra. Non vi comunico il budget, significherebbe dare vantaggi agli altri. E sarebbe inelegante verso la proprietà parlare di cifre. C'è grandissima disponibilità, sistemeremo le cose nei tempi giusti per il bene della Salernitana".
Si chiede a Milan se ci saranno ulteriori stravolgimenti in società: "Veniamo da un'annata complicata, anche fuori dal terreno di gioco. Nelle prossime settimane ci sarà tanto da fare, ma ora devo concentrarmi sul mister e sul direttore sportivo. Ci saranno correttivi organizzativi, è una società che ha dimostrato margini di miglioramento e lo deve a una città che ha massima attenzione per la Salernitana. A volte però escono fuori notizie infondate o gonfiate. Filomeno Fimmanò è un dipendente da anni, sotto contratto, è di cattivo gusto che si cerchi di romanzare nei confronti di un giovane a disposizione del direttore. Sta collaborando da tempo.
Quanto alle candidature o pseudo candidature, Soglia ha un cognome importante e l'ho visto ieri per un caffè. C'è disponibilità ad essere al nostro fianco, ma alcune cariche citate sono fuori luogo. Ho accolto la disponibilità della famiglia, faremo le nostre valutazioni. Quanto al presidente, ho sempre detto che Roberto Busso lavora nel consiglio d'amministrazione con deleghe diverse rispetto al patron. Ha un suo ruolo importante e professionale, non sta avendo il tempo fisico per essere qui dalla mattina alla sera. Vi assicuro che gestisce il CDA in modo ottimo, ma non è la classica persona che sta a bordo campo. Lo sento quotidianamente, non prevedo in questo momento un cambio. Deciderà nel caso la proprietà".
A Breda si chiede se è preoccupato dal fatto che la Salernitana abbia cambiato tanti allenatori: "Una società nuova del settore ha bisogno di tempo per fare esperienza. Ogni cosa richiede un percorso. Io non guardo il passato nè mi proietto al futuro, mi piace il presente e voglio vivere la settimana con i ragazzi mostrando al club concretezza. A Terni abbiamo fatto i playout con il Bari che aveva sfiorato la A l'anno prima, lo Spezia oggi è terzo ma si salvò all'ultima giornata.
Se retrocedi si dà per scontato si debba fare un certo percorso, ma la B è un'altra storia. Noi non vogliamo alibi o creare capri espiatori, mi interessa un percorso virtuoso che vada oltre i 90 minuti della partita. Le basi ci sono: ambiente, società rosa. Sta a me. Prendiamo l'esempio dell'Atalanta. Non è un percorso studiato 20 anni fa, ma qualcosa che è stata costruita nel tempo. Gasperini iniziò con una serie di sconfitte, poi ha svoltato".
Tatticamente che Salernitana sarà?
"Non ho vincolati tattici assoluto. Ad Ascoli giocavamo 4-3-1-2, l'anno scorso ho attuato il 3-5-2 e il 3-4-1-2. Ho delle idee, ma saranno i ragazzi a darmi conferme. Con Delio Rossi ho imparato che occorre trasmettere codici precisi, nel nostro repertorio dobbiamo avere più alternative possibili. Non vuol dire cambiare ogni giorno, ma essere aperti. Le idee si devono sposare con le caratteristiche dei giocatori, ma voglio prima vederli. Qualcuno lo conosco di più, altri meno, dovrà parlare il campo. Sin dalle due prime partite voglio vedere l'atteggiamento giusto.
Nella mia carriera da calciatore sono partito con allenatori importanti come Boskov e Bianchi, poi sono arrivato a Salerno e c'era un tecnico teoricamente sconosciuto che codificava tutto: dalla prima seduta in ritiro all'ultimo secondo dell'allenamento. Impazzivo quando un mister mi diceva "tirate fuori gli attributi, voglio qualcosa in più". Ma sei tu che mi devi dire cosa devo fare! Io devo partire dalle caratteristiche dei giocatori, devo essere io a tracciare la strada".
Si torna su Valentini e sul mercato: "Chi fa questo lavoro non può non partire dal fuoco dentro. Per la carriera, per riscattare esperienze negative, per dimostrare il tuo valore. I giocatori devono essere ovviamente forti, ma estremamente motivati. Non ho mai visto grandi squadre vincere senza un sentimento comune. Per un allenatore è un piacere allenare chi va a duemila, sin dall'approccio nella negoziazione capisci se c'è volontà di sposare la causa o se si pensa anzitutto all'aspetto economico. Voglio sentirmi dire "io ci sono!"
Ok la grinta, però serve un attaccante che segna...
"Se la Salernitana ha 18 punti i problemi strutturali ci sono. Il reparto offensivo ha bisogno di un attaccante che faccia gol, interverremo in quel reparto lì. Ma parlare di calma non vuol dire prendere tempo o dilazionare la cosa. In estate l'errore lo puoi riparare, a gennaio devi essere un bravo chirurgo. Valuteremo i discorsi tattici, oltre che caratteriali e tecnici. Prenderemo la persona, o le persone, giuste. Interverremo, questo è chiaro".
Anche a lei è stato chiesto di cedere prima di acquistare?
"No. E' un mercato particolare, devo essere chirurgo bravo e responsabile. Non ho questo diktat. Sono nel calcio da 20 anni, ritengo che vendere per acquistare dovrebbe essere il modus operandi normale per ogni squadra di calcio. E questo ragionamento non vale per la Salernitana, visto che in questa fase ci sono priorità. Io ritengo però che il calcio non debba essere visto come una azienda atipica, nella quale si buttano i soldi o si bruciano finanze. Io devo fare i conti con i numeri e ne vado orgoglioso".
Dobbiamo aspettarci qualcosa prima della gara col Sassuolo?
"Sono arrivato ieri, oggi mi sto presentando. Da oggi pomeriggio inizierà la fase operativa e prenderò in mano la situazione"
Adelaide, Sepe e Tongya restano?
"Non siamo venuti qui con l'accetta, per noi sono calciatori di qualità e, ad oggi, restano. Parlo anche di Valencia: c'è un contenzioso in corso, vedremo come andrà a finire".
A Breda si chiede quali garanzie abbia chiesto prima di firmare: "Non c'è stato bisogno di chiedere garanzie perchè mi hanno dato tutte le risposte loro prima che io facessi le domande. Io so che la rosa ha bisogno di qualche intervento, non mi è mai successo che una società ci metta quasi fretta a fare acquisti. Di solito tutti si muovono il 31 gennaio, qui invece c'è entusiasmo per creare una Salernitana diversa. So che ogni componente vuole una Salernitana vincente. Ci sono stati problemi che non vanno nascosti, ma tutti abbiamo un obiettivo comune. Tocca a noi sul campo, sapendo che l B è terribile e che tra il dire e il fare c'è un percorso che richiede analisi diverse".
Con Milan si torna ad affrontare l'argomento Petrachi: "Io tengo molto all'aspetto umano, prima che professionisti siamo uomini. Si può criticare o andare in discontinuità, ma quando c'è l'interruzione di un percorso bisogna gestire tutto con equilibrio. Con Petarchi la strada si è consumata nel tempo, con la mancanza dei risultati e attraverso un dialogo che mi ha spinto a scegliere energie differenti. E' un club in buona fede, non c'erano contratti in tasca con altri professionisti e a Catanzaro ho visto una Salernitana estremamente seria. Non avevamo in testa di esonerare nessuno.
Ho contattato Valentini alle 14:30 del 31 dicembre e sin da subito c'è stato un totale intendimento su tutto. Nei giorni seguenti è ovvio che ho dialogato con Petrachi. Non c'è stato un problema di natura economica, semplicemente poteva essere utile separarsi per lasciare tranquillo un dirigente che resta comunque un ottimo professionista che avrà senza dubbio altre occasioni e magari in tempi brevi. Dopo aver ufficializzato Valentini ci sono state 3-4 chiamate importanti con l'ex ds, ho agito con grande correttezza".
Si sente di spendere qualche parola su Colantuono?
"Diciamo che ha voluto prendersi un periodo di riposo dopo Catanzaro. Ora ci dobbiamo necessariamente concentrare sulla prima squadra, a breve però annunceremo il nuovo responsabile del settore giovanile. Con Breda abbiamo parlato molto anche dell'importanza di avere un vivaio forte. Ma non è detto che Colantuono non torni a lavorare con noi in futuro con incarichi diversi".
Come nasce l'idea Valentini?
"Nasce da un unico punto: è una persona che sviluppa il suo percorso in cadetteria, la B ormai è una vera e propria A2. Conosce i calciatori, di tutte le categorie. Volevamo una figura che ci possa traghettare fuori da un contesto critico e pesante, ma che possa avere in futuro tranquillità e programmazione. La proprietà spinge affinché ci sia linfa nuova all'interno del gruppo".
Si torna su Breda, la domanda è su Amatucci: "Ragazzo straordinario, prima ancora che giocatore forte. Non ci ho parlato, come giusto che sia. Ma è tanta roba per essere un 2004. Io voglio che tutti siano perni della squadra".
Lei apprezzava molto l'idea di gioco di Martusciello, è un segnale su ciò che vorrà fare?
"Sì, mi piacevano i principi di Martusciello. Ovviamente non giudico il mio collega. Dico però che un'idea deve diventare concreta e richiedeva delle modifiche. Abbiamo tanti esterni, ed è vero, ma credo che ci siano calciatori che possono giocare in più modi. Come prima idea credo che la difesa a tre permetta di essere duttili in entrambe le fasi e di sviluppare contemporaneamente molti principi".
Qual è il ruolo ideale di Verde?
"Ha caratteristiche ben marcate e, ovunque, ha giocato in tante posizioni. Vogliamo esaltare le sue caratteristiche, non ci sarà nessun tipo di problema. Faccio un parallelo con Diamanti: con lui abbiamo fatto 4-3-1-2, 3-4-3, 3-5-2. Il possesso richiede una certa elasticità, in non possesso occorreranno latri tipi di movimenti".
Preoccupato dagli infortuni?
"I numeri certificano una situazione un po' anomala. Nella proposta di lavoro cerchiamo di prevenire, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni muscolare. La nostra proposta si spinge, e anche tanto, anche in questo caso contano le caratteristiche dei giocatori e qualcuno potrebbe lavorare in modo differente. Ai miei tempi, pur allenandoci su campi non adeguati, non si faceva male quasi nessuno".
Pensa ancora a Salernitana-Verona?
"E' una partita che fa male, ma quel percorso ha regalato emozioni. Si creò un qualcosa di unico tra ambiente, calciatori, staff e dirigenza. Incontro tanta gente che ricorda ancora quella Salernitana, al netto del risultato sportivo. Persone che hanno giocato gratis per sei mesi per i colori granata".
Negli anni è mai stato vicino al ritorno?
"Vi racconto un aneddoto divertente. Nel 2017 mi chiamò Fabiani e mi disse che sarei stato il nuovo allenatore della Salernitana se le cose fossero andate male ad Avellino. C'era Bollini. Non vidi la partita, per mia scelta, ma mi aggiornavano sul risultato. Quando mi dissero che si perdeva 2-0 pensai: "Sono già a Salerno".
Poi finì 2-3, il famoso gol di Minala. Due settimane dopo andai al Perugia e Bollini fu esonerato comunque dopo un 1-1 con noi. Ma ora non dobbiamo guardare al passato, essere qui perchè mi stimano e non perchè sono Roberto Breda con una storia alle spalle in questa città. A Terni siamo retrocessi per un soffio con un budget di 100mila euro, qui c'è tutto per un percorso importantissimo. Io sono fatalista, le cose non avvengono per caso. Vidi un Empoli-Vicenza, spareggio playout in B. I toscani perdevano 0-2, il Vicenza sbagliò un rigore. L'Empoli vinse 3-2. Oggi è stabilmente in A, cosa sarebbe successo se quella sera fosse retrocesso?".
A Valentini si chiede nuovamente dell'attaccante...
"Nei periodi di pausa studio e mi aggiorno. Ho una rosa di nomi nella mia testa, ma non tutti sono a disposizione del mercato. Cercheremo di prendere il meglio del consentito".
Si chiude con Milan chiedendo se abbia mai pensato alle dimissioni...
"Le scelte sono condivise con la proprietà, la squadra è di Danilo Iervolino. Io non parlerei di un club fallimentare, vi invito con umiltà a leggere con coerenza e concretezza numeri e situazioni finanziarie. Potete insegnarmi tanto nel mondo dello sport, ma non trasformatevi in testate di economia. Mi fa male quando leggo certe cose. Abbiamo rilevato un club, dando tutto quello che si poteva. Abbiamo costruito con troppa enfasi affidandoci a guide che ci hanno fatto spendere tantissimi soldi e non mi riferisco a Petrachi.
Non abbiamo debiti, abbiamo la possibilità di mettere il direttore sportivo nelle condizioni di operare come e quando vuole. Non parlerei di fallimento, ma di scelte sbagliati sugli uomini. Quanto a me, sono arrivato in punta di piedi e ho avuto modo di imparare tanto. Non sono incollato a una sedia, c'è chi eventualmente è preposto ad esonerarmi. Io ho dedizione 24 ore su 24 per la Salernitana, non lo dico con vanto.
Parlano i risultati: oggi quelli sportivi ci danno torto, ma sul piano economico la situazione è tutt'altro che critica. Se vorrete faremo un incontro per parlare della gestione del bilancio, con lettura dei dati. Sulla società dico che è attenzionata da tantissimi, ma non c'è necessità di cedere il club. Quando c'era da parlare in modo serio si sono tirati indietro quando c'era da mostrarci il nostro progetto. Non c'era nessuna preoccupazione loro sullo status finanziario. Le speculazioni non ci piacciono, soprattutto sulla pelle della Salernitana.
Lombardi? E' vicino al club da tre anni, viene allo stadio in modo intermittente e ci dà consigli dal punto di vista sportivo (senza essere ascoltato, a quanto pare ndr). Ma non ha mai fatto una proposta per acquistare la Salernitana"
Ore 12-40 Finisce la conferenza
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