Ma perchè quest'accanimento per Filomeno Fimmanò? Ingenerose critiche sul web

"Ci saranno correttivi organizzativi, è una società che ha dimostrato margini di miglioramento e lo deve a una città che ha massima attenzione per la Salernitana. A volte però escono fuori notizie infondate o gonfiate. Filomeno Fimmanò è un dipendente da anni, sotto contratto, è di cattivo gusto che si cerchi di romanzare nei confronti di un giovane a disposizione del direttore. Sta collaborando da tempo".

Queste le parole dell'amministratore delegato della Salernitana Maurizio Milan nel corso della conferenza stampa di ieri mattina. Tra gli argomenti anche la figura di Filomeno Fimmanò, argomento a quanto pare divenuto improvvisamente centrale nei pensieri di parte dell'ambiente granata. In questo caso ci sentiamo di essere d'accordo con Milan: a cosa serve, in questa fase così delicata della stagione, avere un giudizio negativo a prescindere nei confronti di un giovane professionista che, dietro le quinte e con impegno, sta lavorando per entrare nel mondo del calcio? 

Fimmanò "junior" è stato per un periodo al fianco di Colantuono nel settore giovanile, ha girato l'Europa per visionare partite stilando relazioni utili agli operatori di mercato granata (pare che Adelaide sia stata una sua intuizione, poi avallata da Petrachi) ed essendo sotto contratto e in procinto di diventare dirigente sportivo a tutti gli effetti non c'è assolutamente niente di anomalo che una società gli consenta di affiancare il ds in carica consentendogli di apprendere e di lavorare sul campo. Così come non c'era niente di male quando Sabatini e Petrachi fecero esattamente la stessa cosa rispettivamente con figlio e nipote. 

Se davvero Fimmanò dovesse restare alla Salernitana con incarichi ufficiali venga giudicato esclusivamente per il suo operato. A qualche chilometro da Salerno opera un direttore sportivo tra i più giovani in Europa e ha portato la sua squadra dalla C alla zona playoff in B. In questo momento i problemi in casa Salernitana sono altri e sarebbe opportuno far fronte comune stabilendo una lista di priorità.