Domani la ripresa, almeno in sei non rientrano nei piani. Verde sostituisce Raimondo?

Contro la Reggiana è arrivata la prima vittoria della gestione Breda, che ha restituito il sorriso alla truppa granata. Ma anche nel match con gli emiliani sono parsi evidenti alcuni problemi che il team dell’ippocampo si sta portando dietro da tempo. 

In difesa, il volitivo Ruggeri si è fatto “mangiare” da Portanova e il suo colpo di testa ha dato il là al gol del vantaggio degli ospiti, agevolato anche dalla mancata uscita di Sepe, che nel primo tempo proprio in tuffo aveva rischiato di combinare un pasticcio. 

In mediana Amatucci è stato costretto a correre per tre. In questo momento, nonostante l’indiscusso valore tecnico, impiegare Reine-Adelaide come mezzala è probabilmente un lusso che la Salernitana non può permettersi, soprattutto in fase di non possesso. Per questo motivo a Pisa è possibile che venga gettato nella mischia dal primo minuto Caligara, pretoriano di Breda. Se è vero che Tongya può ricoprire più ruoli, è vero pure che dà il meglio di sè a ridosso dell’area di rigore e che impiegato da interno, pur con propensione offensiva, pare sacrificato (ed ha bisogno di chi gli copra le spalle). 

In attacco, poi, Cerri e Raimondo in più occasioni hanno dato l’impressione di pestarsi i piedi e in conferenza stampa il trainer granata ha confermato che i due devono lavorare per migliorare come coppia. Ma, soprattutto, si è avuta la netta sensazione, dal momento in cui ha fatto il suo ingresso in campo, che il team dell’ippocampo non possa fare a meno dell’estro e delle qualità di Verde, che può diventare suggeritore per l’ispiratissimo bomber Cerri, che ha iniziato la sua avventura in granata segnando 3 gol in 2 partite. 

La settimana di preparazione della gara all’Arena Garibaldi inizierà domani e potrebbe portare in dote pure sviluppi di mercato (sia in entrata che in uscita), il compito di individuare il modo migliore per provare a fare risultato in casa del Pisa spetta a Breda ed al suo staff, che continueranno a lavorare anche sull’aspetto fisico, perchè è ancora evidente il dislivello di condizione tra i componenti della truppa.