Una Salernitana paradossalmente meno bella di quella vista domenica scorsa contro il Sassuolo, ma capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo batte per 2-1 la Reggiana e conquista una vittoria fondamentale per il morale e per la classifica. C'è tanto del pubblico dell'Arechi in questo successo in rimonta, arrivato al centesimo minuto contro un avversario che ha creato grattacapi anche in inferiorità numerica.

Lo stadio ha dato una grossa mano, ogni singolo spettatore si è sentito partecipe di quanto accadeva sul rettangolo verde e Salerno, quando scende in campo assieme ai propri beniamini, è quel fattore che può spostare gli equilibri. Avanti così, dunque, e si portino avanti in ogni partita interna quelle iniziative che possono avvicinare alla Bersagliera le famiglie, la provincia, le nuove generazioni, tutti coloro che non riescono ad esserci per motivi economici e che dunque meritano rispetto e considerazione. Scene che non si vedevano da tempo, con la curva che ha cantato dall'inizio alla fine e distinti e tribuna che hanno partecipato accantonando ogni forma di contestazione nei confronti di Iervolino.

Ben venga il ritorno del patron all'Arechi dopo oltre 10 mesi: la sensazione è che, dopo un'estate di insofferenza e malumore, il patron stia ritrovando l'entusiasmo necessario, come testimoniato dall'abbraccio con Milan e Busso quando Cerri ha gonfiato la rete. Speriamo che la ritrovata carica del numero uno granata possa spingere ad investire per 2-3 calciatori che servono come il pane per tentare l'impresa salvezza. Del portiere abbiamo detto ampiamente: salvo sorprese resteranno Sepe e Fiorillo ed è inutile alimentare polemiche.

Occorrono, invece, un altro forte difensore centrale (ok il rigore conquistato, ma Ferrari ne combina una a partita), un centrocampista di interdizione e un attaccante da doppia cifra. Perchè, Cerri a parte, i giocatori arrivati sin qui non hanno avuto un impatto così positivo. Corazza non si è ancora visto, Girelli è una buona riserva, Lochoshvili non è ancora la 100%, Guasone è una scommessa sulla quale non si potrà contare nell'immediato, Raimondo ha collezionato due insufficienze su due e Caligara ha disputato una mezz'ora tutt'altro che incoraggiante.

E allora, per dare un senso ai sette movimenti in entrata, è necessario non solo blindare i migliori (Verde su tutti, il mister capisca che non può restare in panchina), ma anche allargare i cordoni della borsa e rinforzare l'organico a prescindere dalla partenze e senza farsi condizionare da una vittoria preziosissima, ma che è stata stentata anche in 11 contro 10, in casa e contro un avversario generoso, organizzato, ma tecnicamente modesto come rimarcammo già dopo la gara d'andata.

Chiudiamo con Gentile, altro elemento che pare in uscita contrariamente a quanto traspariva nel recente passato. Sarà pur vero che rischia di non trovare molto spazio fino a maggio, ma visto il rendimento deludente di Stojanovic e Ghiglione è giusto privarsene a cuor leggero? Intanto, però, godiamoci questa vittoria, senza la quale la situazione sarebbe stata sportivamente parlando drammatica. Sperando che Breda possa trovare la quadratura del cerchio, magari osando di più senza tenere in campo cinque difensori quando si gioca uno scontro diretto in casa.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 gennaio 2025 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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