Due attaccanti che hanno fatto bene in cadetteria e che conoscono perfettamente l'allenatore, un esterno sinistro già nel giro delle nazionali giovanili e che ha esordito in Champions, un under a centrocampo che potrà fungere da prima alternativa ad Amatucci e che ha vinto da protagonista il campionato di C a Lecco. Arrivasse anche Lochoshvili in difesa, uno che agli Europei ha preso 7 in pagella quando ha marcato Cristiano Ronaldo, si potrebbe dire che il pokerissimo granata alzi il tasso tecnico di una rosa largamente incompleta in tutti i reparti. Cerri, Raimondo, Corazza e Girelli ci saranno già col Sassuolo, per il roccioso centrale oramai ex Cremonese è corsa contro il tempo. Tutte queste notizie, sommate all'avvento in panchina di quel Breda che il sottoscritto invocò in qualche editoriale precedente e al ritorno sugli spalti degli ultras (al netto di una prevendita con dati imbarazzanti), ci fanno ritornare un minimo d'entusiasmo dopo un 2024 sportivamente parlando drammatico. Sia chiaro: nessun facile entusiasmo. Nessuno cambia idea su Iervolino e su una società ora chiamata a rispondere con i fatti, ma che qualche segnale lo sta dando. Ma almeno abbiamo una speranza alla quale aggrapparci per evitare una retrocessione che sarebbe mortificante per il calcio salernitano e che sancirebbe il fallimento tecnico del progetto di questa proprietà.

Ci sta piacendo il modus operandi di Valentini, abile a puntare su calciatori italiani o, al massimo, su stranieri di comprovata esperienza in B. Tutto in pochissimi giorni e senza spendere tanto. Una bella lezione di gestione a chi ci ha propinato Velthuis a 300mila euro, Wlodarczyk in attacco, un terzino arrivato dalla C francese e i vari Kallon, Tello, Hrustic, Torregrossa e Dalmonte oltre che un Adelaide, validissimo calciatore, ma perennemente in infermeria e Soriano che è ombra di sè stesso dopo un anno e mezzo di inattività. Ahinoi ci tocca dare ragione a Milan: al netto di paletti, ostacoli e difficoltà societarie, con il budget a disposizione e con quanto speso per gli ingaggi si poteva fare decisamente meglio nei mesi estivi, magari provando a trattenere, con argomenti convincenti però, qualche big come ha fatto il Sassuolo senza bocciarli tutti nella prima conferenza stampa. Strategia tra l'altro sbagliata e che ha favorito il gioco a ribasso dei compratori, senza dimenticare che la stragrande maggioranza degli introiti è derivata dalla Lazio che ha acquistato Tchaouna e Dia. Ma questo, per fortuna, appartiene al passato.

E' solo una piccola digressione dedicata ai tifosi che rimpiangono un dirigente che aveva portato a Salerno in rapida successione Sottil, Fontana, Martusciello e poi Colantuono. Con i risultati che tutti conosciamo, sfociati in un meritato ultimo posto. E allora guardiamo avanti, ribadendo un concetto: siamo stati i primi ad essere critici nei confronti di questa società, lanciando il grido d'allarme mentre qui si cantava "Iervolino portaci in Europa". Venendo etichettati come nostalgici e vedove da pseudo tifosi, che ebbero anche il barbaro coraggio di festeggiare la promozione in serie A dimenticando quante teorie farneticanti avessero propinato sui social. Ragion per cui nessuno potrà dirci che ci stiamo facendo influenzare dal mercato. Semplicemente voglio e vogliamo bene alla Salernitana al punto da mettere da parte idee e opinioni che non cambiano anteponendo il sostegno incondizionato, come richiesto dalla curva. Il campo sarà giudice supremo e riteniamo servano ancora un portiere forte, un altro difensore centrale di livello e un centrocampista top titolare. Con Verde che ovviamente non dovrà essere ceduto. Ma, finalmente, non ci stiamo riducendo al 31 gennaio per prendere Crnjgoi, Weismann, Stewart, Ikwuemesi, Gomis, Vignato e Pasalidis.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 gennaio 2025 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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