Non c'era il pubblico delle grandi occasioni nonostante le ottime iniziative messe in campo dalla società, nè c'è stato un clima particolarmente trascinante e coinvolgente soprattutto nella prima frazione di gioco. Tuttavia, e non è un caso il ritorno allo stadio di una buona fetta di pubblico coincide con il ritorno al successo interno di una Salernitana a tratti in difficoltà, ma che ha tratto grosso giovamento dall'apporto del pubblico rimontando uno 0-1 che avrebbe tagliato le gambe a chiunque.

In totale c'erano quasi 13500 spettatori: 13100 di sponda granata, 400 in arrivo da Reggio Emilia. Non c'è stato il sold out in curva Sud, la tribuna azzurra era deserta, mentre nei distinti il colpo d'occhio era di tutto rispetto se rapportato ai vuoti delle settimane precedenti. Grande maturità da parte del popolo granata che, appurata la notizia della presenza di Iervolino dopo quasi un anno, ha intonato un "meritiamo di più" accantonando ogni polemica. Va detto che parte degli spettatori ha fischiato la prima parte del coro temendo altri messaggi più duri. Poi l'applauso collettivo, apprezzato anche dalla società.

Dopo lo 0-1 il volume del tifo è aumentato, ogni singolo tifoso si è sentito partecipe di quanto accadeva sul terreno di gioco e ha iniziato a spingere fino all'1-1. E poi scene da brividi nel finale, roba che temevamo d'aver dimenticato. C'è chi piangeva, chi ha dato le spalle al campo, chi è sceso addirittura nel piazzale per la tensione. E poi il boato, l'abbraccio collettivo, l'urlo liberatorio "perchè meglio la Salernitana che la coppa dei campion".

Da segnalare la presenza di un gruppo di persone arrivate da Calvanico, un'intera famiglia che ha deciso di esserci "perchè il momento è fondamentale, la Salernitana ha bisogno di tutti e la provincia deve accompagnare la squadra che ci rappresenta. Non potevamo mancare e coinvolgeremo sempre di più i nostri giovani. E' stata un'emozione incredibile e ci saremo anche nelle prossime occasioni". Un racconto bellissimo.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 18 gennaio 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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