Quando si dice che le vittorie sono frutto non solo della bravura dei calciatori, ma anche dell'apporto di tutte le componenti non è mai una frase fatta, soprattutto in piazze calde e che possono spostare gli equilibri. Prendiamo ad esempio la Salernitana. Ieri, per uno scontro diretto già fondamentale come quello contro la Reggiana, c'erano oltre 13mila spettatori all'Arechi: curva quasi sold out, tribuna e distinti che hanno partecipato dall'inizio alla fine e un clima di coinvolgimento emotivo che non si era mai respirato durante questa stagione.

E poi il ritorno allo stadio del patron Danilo Iervolino 10 mesi dopo l'ultima apparizione. Al suo fianco il presidente Busso e l'amministratore delegato Milan, con un abbraccio collettivo dopo la rete della vittoria che non è passato inosservato e che ha spinto parte della tifoseria ad accantonare ogni forma di contestazione sperando che il proprietario possa ritrovare l'entusiasmo del primo biennio.

E poi un allenatore che, al netto di qualche scelta discutibile, ha trasmesso cuore e senso d'appartenenza ai calciatori, convincendo Cerri (3 gol in due partite) ad accettare la sfida e collaborando fianco a fianco con Valentini, ds con cui ha salvato l'Ascoli in una situazione molto simile. E poi il cuore dei subentrati, con Verde che ha dato un grosso contributo per la rimonta finale. Il tutto condito da un'esultanza tra titolari e panchinari che certifica la crescita di un gruppo che proprio non vuol saperne di regalare un dispiacere ad un tifoseria che è stata dodicesimo uomo per davvero.

Sezione: News / Data: Dom 19 gennaio 2025 alle 16:30 / Fonte: Luca Esposito per TMW
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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