Dopo i tragici episodi di Milano, il mondo del calcio aveva assolutamente bisogno di un segnale distensivo e positivo. Nulla riporterà in vita il tifoso deceduto o toglierà dalla mente le immagini del ritrovamento di martelli, coltelli e pietre enormi nel piazzale antistante il settore ospiti del Meazza, ma il clima che si è respirato al San Vito-Marulla riconcilia con i veri valori dello sport. 12mila tifosi del Cosenza, 1300 da Salerno nonostante il periodo festivo e l’obbligo, per molti, di tornare a lavoro già questa mattina dopo aver dormito poco e male sul pullman. Chi temeva scontri o problemi di ordine pubblico è stato smentito. Merito della prova di maturità di due curve che non sono mai andate oltre il sano sfottò e che hanno dimostrato di meritare, almeno sugli spalti, la categoria superiore. Una suggestiva coreografia ha accolto l’ingresso in campo delle squadre, nel ricordo del compianto Marulla e con tanti cartoncini colorati che hanno fatto sorridere ed emozionare donne, bambini e famiglie. Un inno da brividi con in sottofondo il boato della Sud, a cospetto del muro granata che certo non ha sfigurato e spesso ha vinto la sfida a distanza del tifo tra sciarpate, frasi di incitamento e quel coro “Invasione a Cosenza” mai come ieri assai attinente. A fine gara applausi per tutti e appuntamento a domenica, quando all’Arechi arriverà un’altra storica rivale come il Pescara. A cosentini e salernitani un pubblico riconoscimento: sarebbe opportuno mettere in prima pagina a livello nazionale non solo gli scontri, i feriti e i volti di quei teppisti che col mondo ultras non hanno nulla a che fare, ma anche questi bei segnali di distensione e rispetto. Perchè lo sfottò è il sale del calcio, ma la B ha potuto ammirare il potenziale di due ottime tifoserie.

Sezione: News / Data: Ven 28 dicembre 2018 alle 20:30 / Fonte: il ferraiuolo
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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