E’ necessario fare una premessa: non cerchiamo alibi a una società e a un settore tecnico carente sotto tutti i punti di vista. La Salernitana probabilmente merita la posizione di classifica che ha, per i tanti errori commessi dal patron e dai suoi discepoli prescelti, ma i disastri sotto il profilo delle direzioni di gara non possono e non devono passare in secondo piano. La prestazione di Pezzuto contro il Frosinone passò quasi inosservata proprio per la deludente prova dei granata, ma in altre circostanze sotto l’aspetto disciplinare e comportamentale dell’arbitro pugliese avremmo già gridato allo scandalo. Quattro ammonizioni (tre contro i granata) nei primi 20 minuti di gioco in una gara a due all’ora dai toni agonistici blandi sono situazioni fuori da ogni norma. Ovviamente si trattava di sanzioni disciplinari (almeno due) evitabili. Ammonire un centrale difensivo a pochi minuti dal fischio d’inizio al primo fallo a metà campo, seppure abbastanza deciso, può compromettere la prestazione del calciatore. Da che esiste il calcio il primo provvedimento, in questi casi, resta sempre il richiamo verbale, cosa che Pezzuto non ha ritenuto opportuna:  i grandi arbitri docent.

Ma veniamo al signor Perenzoni, non a caso 36 anni e sole due gare dirette in massima serie e già contestato dalla Salernitana in occasione del gol realizzato dal Sudtirol 30 secondi oltre il recupero stabilito. L’arbitro di Rovereto ha sbagliato tutto quello c’era da sbagliare oggi. Senza il var avrebbe fatto ancora più disastri. Ha concesso un rigore per un fallo di mano dubbio, che il var ha corretto con una punizione dal limite dell’area. Dove ha sbagliato? Un bravo arbitro convinto del fallo di mano, condizionato tra l’altro dalla veemente protesta del calciatore giallorosso, in caso di dubbio sulla posizione del pallone al momento del tocco deve concedere innanzitutto la punizione dal limite, poi attendere il responso del var in caso di rigore. Avrebbe salvato la faccia e forse avrebbe anche fatto bella figura. Il colmo al momento del secondo gol concesso a Pittarello: un’evidente rete realizzata con una mano (qui grave errore anche da parte di un assopito assistente). Salvato dal var anche in questo caso.

Veniamo all’ultimo episodio contestato. Corre l’ultimo minuto di recupero, Hrustic realizza il gol del pareggio con un bel tiro dal limite, ma Perenzoni fischia un presunto fallo di Simy ai danni di Antonini e annulla. Qualcuno dice che il contatto c’è e forse è pure così, ma non tale da provocare un danno all’avversario che riesce comunque a liberare la sua area. Il var, in tal caso, non è potuto intervenire perché si tratta di un giudizio di campo, che resta nei compiti del direttore di gara. Ricordiamo un caso simile lo scorso anno in A tra Inter e Verona, con la rete di Frattesi realizzata dopo una sbracciata in area veneta di Bastoni. In quel caso rete convalidata, ma oggi no. Forse perché si tratta della Salernitana di patron Iervolino. Vero sig. Rocchi?

Sezione: News / Data: Dom 29 dicembre 2024 alle 21:25
Autore: Maurizio Grillo
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