Un passo avanti e due passi indietro, questo il cammino finora della Salernitana che, dopo una vittoria o comunque un paio di risultati utili consecutivi non è mai riuscita a dare continuità, nè di prestazioni e tanto meno di risultati. E così si ritorna in zona playout, al quintultimo posto e pericolosamente vicini alla zona retrocessione diretta. Se pensiamo che la terzultima (e quindi ad oggi ultima delle retrocesse) è il Frosinone, squadra destinata a risalire la china, c'è da essere un po' preoccupati.

La Salernitana gioca delle buone gare poi forse inizia a specchiarsi un po' troppo perdendo di vista il reale obiettivo (che deve essere solo ed esclusivamente quello della salvezza) e facendosi sovrastare da squadre che giocano con il sangue agli occhi pur essendo inferiori tecnicamente. La classifica dà spazio a recuperi clamorosi e inaspettati e anche la Salernitana è in grado di infilare 2-3 vittorie consecutive ma anche nel caso dovesse succedere, è meglio togliersi dalla testa qualsiasi altro scenario se non quello di evitare retrocessione e playout. Perchè gli scivoloni sono sempre dietro l'angolo, anche dopo qualche risultati positivo di fila.

Ciò che la Salernitana deve fare al più presto è calarsi nella mentalità della squadra da lotta, che deve gettare il cuore oltre l'ostacolo, che deve giocare con l'elmetto e non usare il fioretto. Qualche giocata di fino in meno, qualche pallone in tribuna in più, bisogna entrare nella mentalità della squadra che deve salvarsi, cosa che al momento manca. Mancano però anche tante cose riguardo alla rosa, che presenta tante lacune evidenti in tutti i reparti. In difesa non ci sono alternative ai tre titolari delle ultime settimane, dietro Ferrari, Bronn e Jaroszynski soltanto due giovani. Ferrari è in calo e avrebbe probabilmente bisogno di rifiatare ma non c'è un alter ego della sua stessa esperienza e caratura.

Il centrocampo conta pochissimi elementi di ruolo (Hrustic e Soriano sono trequartisti) e nessun mediano difensivo (Maggiore e Tello hanno caratteristiche offensive), in attacco si segna col contagocce e si vive sulle giocate dei singoli Verde, Tongya e Soriano. I tre centravanti hanno segnato quattro gol in totale (di cui uno su rigore) e fanno tantissima fatica a rendersi pericolosi e addirittura a tirare in porta. Servono almeno due rinforzi di spessore per reparto per vivere un girone di ritorno più tranquillo ed evitare bruschi risvegli. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 dicembre 2024 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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