Sabatini nel 2022. Poi Sousa. E ancora i calciatori, i tifosi, i giornalisti. Adesso il capro espiatorio si chiama Giovanni Martusciello. Una piazza non capace di esprimere una contestazione civile ma concreta oggi punta il dito contro un allenatore sicuramente bocciato dai numeri, che qualcosa avrà pur sbagliato durante la sua esperienza in granata, ma che certo non è l'artefice di questo girone d'andata che solo un cieco o chi non capisce nulla di calcio non avrebbe pronosticato alla vigilia.

Se anche col Bari, schierando le due punte e il trequartista o passando al 3-5-2, non si fa gol e si perdeva in casa contro un avversario modesto, allora i problemi sono altri. Perchè quel tiki taka sfiancante nasceva dai limiti tecnici di calciatori in tanti casi non determinanti per la categoria - per usare un eufemismo - e che, pur impegnandosi al massimo, palesano lacune troppo gravi per chi guadagna tanto e gioca in serie B.

La Salernitana di Martusciello, pur non vincendo per un mese e mezzo e con una serie di scelte quantomeno opinabili, non fu messa sotto da nessuno, raccolse meno di quello che meritava, pagò errori individuali e non solo tattici e ha svolto il ritiro estivo in condizioni sportivamente parlando improponibili e che avrebbero mandato in tilt qualunque allenatore. Davvero pensavate che esonerando Martusciello i vari Tello, Wlodarczyk, Simy, Maggiore, Hrustic, Njoh, Dalmonte, Braaf e Kallon diventassero fenomeni? E' colpa del mister se si prendono calciatori fermi da tempo, che vanno incontro spesso ad infortuni o che guadagnano 300mila euro e faticano palesemente nel calcio italiano? Il problema è sempre a monte.

Nel giorno in cui iniziamo finalmente a sentire dichiarazioni che vanno nella direzione di grossi investimenti, ci chiediamo cosa si aspetti a garantire l'acquisto a gennaio di un difensore forte (riecco la media di due reti subite a partita), di un bomber vero (o va bene Torregrossa, che il Pisa ha mandato via pagando pur di cederlo?), di un  centrocampista di interdizione, di una mezzala di qualità, forse anche di un portiere. 

Intendiamoci: questa riflessione su Martusciello non cela nessuna volontà di criticare Stefano Colantuono, artefice comunque di una buona ora di gioco col Sassuolo, di una gran gara con la Carrarese e del pari sul sempre ostico campo di Modena giocando, a tratti, un buon calcio. Vogliamo soltanto ribadire che prendersela con gli allenatori non ci farà mai rendere contro che il problema è a monte: per quanto incassato, per le promesse fatte e dopo aver preso una squadra in A con bilancio ok ereditandola dalla miglior società di sempre c'era l'obbligo di allestire una corazzata. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 16 dicembre 2024 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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