In queste ore c'è anche la questione Arechi a tenere banco, uno stadio che era fortino inespugnabile anche per le big della A e che invece, da un anno e mezzo a questa parte, è terra di conquista al netto dell'incessante sostegno della curva Sud. Sotto questo aspetto va detto che mai, in città e in provincia, si è respirato un clima di tale rassegnazione, disinteresse e freddezza.

Ieri, malgrado le iniziative per gli studenti, i mini abbonamenti e prezzi abbordabili, l'impianto di via Allende era praticamente vuoto e il tifo, dopo i primi 15 minuti di sciopero, non è stato trascinante e coinvolgente. Non sono mancati momenti di tensione, con l'esplosione di diversi petardi che costeranno una pesante multa alla società. A fine gara fischi all'indirizzo dei calciatori e dello staff tecnico, la settimana scorsa invece cori contro il presidente Iervolino invitato a "investire, altrimenti passate la mano definitivamente. Salerno è stanca di queste umiliazioni".

C'è stato anche il dietrofront dell'ex patron Aniello Aliberti, invitato dalla società tornare allo stadio 19 anni dopo l'ultima apparizione ma costretto a desistere in virtù della dura presa di posizione degli ultras nei suoi confronti. Il suo nome, infatti, è legato alla storica promozione in A del 1998, ma anche alla cancellazione da tutti i campionati professionistici nel 2005 con annesso fallimento ufficializzato nel 2006.

Non ci sono, dunque, possibilità di alcun genere di rivederlo al timone del club o all'interno dello staff dirigenziale. E intanto venerdì sera arriverà il Brescia, in uno stadio che farà registrare presenze in linea con quanto accadeva ai tempi della C2.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 16 dicembre 2024 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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