Marco Valentini sul banco degli imputati. Del resto non c'era bisogno di un grandissimo esperto di calcio per capire che il mercato sia stato quasi completamente sbagliato. Una squadra ultima in classifica, con lacune in tutti i reparti e la necessità di fare una impresa incredibile per evitare la retrocessione, aveva bisogno di ben altri innesti per scalare posizioni e per ripagare l'amore smisurato di una tifoseria che non ha più fiducia nel suo operato.

Per ora la società lo ha riconfermato, del resto non avrebbe senso mandare via un direttore sportivo a mercato chiuso e con appena sette partite da disputare. Il guaio è stato fatto a gennaio, quando Valentini ha avuto budget sufficiente per operare salvo poi aggiungere all'organico chi, nella società d'appartenenza, era una riserva e non giocava da tempo.

Nel dettaglio: Raimondo ad oggi sta facendo rimpiangere Torregrossa, Cerri non era il bomber che serviva, Caligara è stato deludente ogni volta che è stato chiamato in causa, Corazza per due mesi è stato riserva di Njoh, Girelli ha giocato titolare solo in un'occasione, Guasone non sappiamo nemmeno che faccia abbia e Zuccon era un panchinaro della Juve Stabia. Calciatore normalissimo che spicca nel centrocampo peggio assortito della categoria.

A questa squadra, lo ripeteremo fino alla noia, mancano un difensore centrale forte (con Bronn out e Ferrari in diffida prepariamoci a giocare una gara decisiva con Guasone e Ruggeri), un centrocampista di qualità e un attaccante da doppia cifra, oltre che un dirigente di personalità e polso che sappia incidere all'interno dello spogliatoio. Altro che bava alla bocca: stiamo vedendo una Salernitana spenta, senza idee, senza cuore, incapace di ripagare la fiducia di chi continua a riempire lo stadio al netto di un cammino disastroso ormai da due anni. 

E ieri, dopo la figuraccia con un Palermo in crisi, toccava anche a lui presentarsi in conferenza stampa. Per spiegare come mai non siano arrivati i due calciatori richiesti da Breda nell'ultimo giorno di mercato (e, a quanto pare, avallati dalla società) e cosa ci si possa aspettare da una rosa piena di prestiti e gente a fine carriera o in scadenza. E se ieri, nelle interlocuzioni sul futuro del tecnico, hanno parlato solo Iervolino e Milan un motivo ci sarà. A giugno, come detto, sarà addio anche in caso di salvezza. Con Petrachi ancora sotto contratto.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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