Spesso si dice che è l'atteggiamento che conta più dei moduli e dei giocatori utilizzati. Una squadra infatti può essere anche offensiva giocando con il 5-3-2 o difensiva con il 4-3-3, dipende appunto dall'atteggiamento e dalla mentalità o dalle caratteristiche dei giocatori. La Salernitana di Breda proprio non riesce a scrollarsi di dosso le paure e le ansie di una classifica sempre più deficitaria, non riesce ad essere coraggiosa e a provare a giocarsi la partita a viso aperto.

D'altronde c'è ben poco da difendere vista la situazione ed è per questo che le scelte del mister dei granata continuano ad essere incomprensibili. Giocare per 95 minuti con cinque difensori e due centrocampisti di copertura, anche contro squadre in difficoltà (come il Bari) o contro squadre in inferiorità numerica (a Pisa) o negli scontri diretti, non togliere mai uno dei tre centrali per passare a quattro anche quando si è sotto nel punteggio, come col Frosinone per esempio o a Carrara è davvero un enigma misterioso da decifrare.

Si dirà che la Salernitana perderebbe in equilibrio ma il risultato è che la squadra va comunque quasi sempre sotto nel punteggio anche giocando in difesa e con un baricentro basso. E da qui poi derivano anche le grandissime difficoltà del reparto offensivo, di fatto lasciato da solo in balìa delle difese avversarie, senza un adeguato supporto, e non potrebbe essere diversamente se tutti i giocatori tecnici (Verde, Reine-Adelaide, Tongya, Stojanovic, Braaf) sono in panchina e in campo ci sono quasi esclusivamente calciatori bravi nel rompere il gioco più che nel costruirlo.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
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