Chi legge i nostri articoli sa perfettamente che, nel corso della sua esperienza sulla panchina granata, abbiamo spesso elogiato l'operato di Filippo Inzaghi. Dal punto di vista tecnico, era evidente che la sua Salernitana abbia giocato delle ottime partite pagando a caro prezzo errori individuali, torti arbitrali, e qualche episodio che girava sempre dalla parte dell'avversario.

A nostro avviso sottovalutare il lavoro svolto in quel contesto che sarebbe stato difficile per chiunque sarebbe ingeneroso. Certo, nell'economia di una stagione pesarono i ko interni con Empoli e Genoa. Tuttavia va ricordato che il mister ha ereditato una situazione difficile, dentro e fuori il rettangolo verde, ed è stato costretto a ripartire da zero senza l'appoggio di nessuno dei due dirigenti che si avvicendarono al timone della Salernitana.

Che sia un buon allenatore è dunque indiscutibile. Senza nulla togliere a un professionista di spessore come Martusciello, giustamente blindato dal club a prescindere da come andrà a Cremona, a nostro avviso, anche per i trascorsi vincenti avuti in B, sarebbe stato bello forse doveroso, concedergli una seconda opportunità, in quella categoria stravinta a Benevento e che lo ha visto fare grandi cose a Brescia, Reggio Calabria e Venezia, con un doppio salto sfiorato dalla C alla A. Ma l'osannato Sabatini scelse Liverani e allora c'è poco altro da aggiungere.

Il suo Pisa, primo avversario a vincere a Salerno quest'anno, è primo in classifica con 22 punti, gioca bene, ha cuore, ha riconquistato il pubblico e ha una condizione psicofisica eccellente. Una risposta a quei pochi scettici che, l'anno scorso, furono ingenerosi sottovalutando la bontà di un lavoro svolto senza supporto dei due direttori sportivi, con un gruppo spaccato, un mercato pessimo in inverno (l'unico a dare qualcosa fu Pierozzi, richiesto dal mister) e una società già abbastanza lontana dai colori granata.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 24 ottobre 2024 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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