Se gli amici si fanno in tempo di pace, è in tempo di guerra che ce li si ritrova. Claudio Grimaudo, per ben quattro stagioni compagno di squadra di Roberto Breda, non ha esitato a tendere una mano al trainer granata a margine di un momento a dir poco complicato. Presente alla ripresa dei lavori della Salernitana all’indomani della ripresa dei lavori dopo il deludente pari con il Frosinone, “Cavallo Pazzo” ha garantito sostegno morale incondizionato all’ex centrocampista dai piedi buoni e dal carattere mite.

 A patto però di urlare di più dalla panchina “anche a costo di snaturarsi, se non è il tipo deve farsela uscire la voce, affinché i calciatori diano tutto in campo”. Prossimo protagonista di “Vianema”, podcast ufficiale del club, Grimaudo ne ha approfittato per scambiare qualche chiacchiera con Breda ricordando aneddoti del passato tra più d’un sorriso e qualche buon auspicio, come ad esempio la sofferta salvezza della stagione ’96-97, che fu poi da preludio alla seconda era Delio Rossi. Di seguito l’intervista riportata dal sito CalcioSalernitana:

“Era da un po’ che non ci vedevamo, abbiamo vissuto insieme tante emozioni, tante gare fianco a fianco. Ho provato solo a stargli vicino e condividere con lui un momento non particolarmente felice”. E il primo a non esserne felice, assicura Grimaudo, è proprio lo stesso Breda. “A Salerno è stato un idolo e ci si aspetta sempre tanto da lui, che è consapevole di aver commesso qualche errore, ma si sente un po’ bersagliato da alcune critiche.

Da parte mia dico che l’aspetto tattico o tecnico in questi momenti è sempre secondario, conta molto di più da chi scende in campo. Non ci si salva con il bel gioco, ma con la fame, la cattiveria, con la bava alla bocca. Con la voglia di provare a regalare a ogni costo una soddisfazione a questi tifosi. Basta cuffiette e telefoni, alcune gare vanno vinte già prima del fischio d’inizio”.

Di certo il tecnico proverà a far parlare il lavoro per lui. “Se ne esce così, magari già da Cesena. Il primo tempo con il Frosinone è stato brutto, nessuno lo nega, ma Roberto ci tiene come pochi altri a questa tifoseria e a questa città, ci metto la mano sul fuoco che farà l’impossibile per salvare la Salernitana. Non è certo uno che in panchina si scatena, come ad esempio io, che passo tutto il tempo a urlare o gesticolare, ma deve provare a scuotere i suoi.

Non è mai stato quel tipo di persona anche da calciatore, ma deve sforzarsi per far tirare fuori tutto a una squadra che secondo me accusa anche la mancanza di leader. Sa che tra Carrarese e Frosinone si sono persi punti importanti, ma abbiamo ricordato la salvezza del ’97, mordevamo le caviglie agli avversari, e se c’era qualche problema o se qualcuno tirava indietro la gamba, ci chiudevamo negli spogliatoi e risolvevamo la cosa, chi non lottava veniva escluso dal gruppo. Poi si può sbagliare schema, sostituzione o una giocata, mai l’atteggiamento però”.

Sostegno e vicinanza, chissà che non possano portare fortuna o quantomeno conforto a al trainer granata, che per Grimaudo resta l’ultimo dei colpevoli di una stagione al momento di molto al di sotto delle aspettative. “Credo che Martusciello sia stato esonerato troppo facilmente, ho visto la sua Salernitana a Palermo e mi aveva fatto un’ottima impressione: squadra ben messa in campo e che creava gioco.

Non ho condiviso la scelta di Colantuono, a quel punto dopo la decisione del cambio in panchina avrei puntato subito su un allenatore di categoria. Purtroppo molti degli errori evidenziati nascono dall’estate, se non da prima ancora. Spero solo che Roberto riesca ed evitare un’altra mortificazione a questa splendida tifoseria…”.

Sezione: News / Data: Mer 26 febbraio 2025 alle 16:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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